Dacia Maraini, la grande scrittrice femminista, legata ad Alberto Moravia, amica di Pier Paolo Pasolini e Elsa Morante, sarà mercoledì 5 giugno, alle ore 10.30, nella città di Casalnuovo di Napoli, ospite della Biblioteca Sociale Giacomo Leopardi, e del Premio Letterario Una Città Che Scrive. Maraini sarà a Casalnuovo per presentare ai lettori il suo ultimo libro “Corpo Felice. Storia di donna, rivoluzioni e un figlio che se ne va”.
L’incontro, organizzato in collaborazione con Edizioni Iod e Circolo culturale passepartout, si svolgerà nell’ambito della mostra “Una Città Che Scrive a… L’Infinito”, che prevede l’esposizione del manoscritto autografo de “L’Infinito” di Giacomo Leopardi, che celebra il bicentenario della celebre poesia di Leopardi. Nella sala sono esposti i sei Idilli di Leopardi, cinque sonetti, una correzione ad una prefazione al Petrarca e altre lettere autografe del poeta. Manoscritti autografi che sonoproprietà del Comune di Visso.
Giovanni Nappi, fondatore della Biblioteca Sociale e del Premio Una Città Che Scrive, esprime la sua grande soddisfazione per la presenza della più famosa scrittrice italiana, Dacia Maraini, nella più umile delle biblioteche sociali, quella dedicata al poeta Giacomo Leopardi:
“Avere qui, a Casalnuovo, Dacia Maraini, nella nostra Biblioteca Sociale, costruita dai libri donati dai tanti cittadini, in occasione, poi, della mostra che abbiamo organizzato con i manoscritti autografi di Giacomo Leopardi, è una gioia immensa. Si parla finalmente della nostra città per eventi culturali, per i grandi della letteratura. La città è orgogliosa di accogliere Dacia Maraini, che è stata amica di grandi scrittori, registi e artisti, da Alberto Moravia a Pier Paolo Pasolini, Leonardo Sciascia, Maria Callas, Enzo Siciliano, Italo Calvino. I migliori protagonisti della storia della letteratura e della cultura del ‘900 italiano. Una donna che rappresenta, senza alcun dubbio, un’eccellenza femminile nel mondo della letteratura al servizio dell’impegno civile a difesa dei diritti delle donne e della democrazia italiana”.
Corpo felice
A più di quarant’anni dai versi che hanno disegnato i contorni di un cambiamento possibile – “Libere infine di essere noi / intere, forti, sicure, donne senza paura” – Dacia Maraini riavvolge il filo di una storia tempestosa, quella al femminile, attraverso le parole di una madre a un figlio perduto, il suo, che cammina verso la maturità pur abitando solo nei ricordi. È così che l’immaginazione si fa più vera della realtà, come accade per tutte le donne che popolano i suoi libri – Marianna, Colomba, Isolina, Teresa – e sono arrivate a noi con le loro voci e i loro corpi. Corpi che non hanno mai smesso di cercare la propria via per la felicità, pieni di vita o disperati per la sua assenza, amati o violati, santificati o temuti, quasi sempre dagli altri, gli uomini. Ed è proprio a loro che parlano queste pagine. Agli occhi di un bambino maschio non ancora uomo. Per ricordare a lui e a tutti noi, sul filo sottile ma resistente della memoria, che solo quando l’amore arriva a illuminare le nostre vite, quello tra i sessi non sarà più uno scontro ma l’incontro capace di cambiare le regole del gioco.
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