A Mondragone c’era comunanza di interessi tra imprenditori, politica locale e criminalità organizzata. E’ forse questo uno dei passaggi più interessanti da parte del pubblico ministero della Dda Simona Belluccio che ha chiesto 3 anni e 6 mesi per l’ex ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi. Il pm nel corso della sua requisitoria, pronunciata dinanzi al collegio presieduto dal giudice Loredana Di Girolamo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha ripercorso l’intera vicenda per la quale Landolfi è finito sotto processo, soffermandosi a lungo sulla figura dell’ex sindaco mondragonese Ugo Alfredo Conte e sui suoi rapporti proprio con l’ex ministro.
Landolfi è accusato di concorso in corruzione e truffa, aggravate dall’aver agito per favorire il clan La Torre. Secondo la Procura della Dda avrebbe corrotto un ex consigliere comunale di Mondragone per indurlo alle dimissioni al fine di scongiurare la fine dell’esperienza amministrativa del sindaco Conte. In cambio questi avrebbe ottenuto la promessa di entrare a far parte della Giunta comunale per sè e un contratto di lavoro per la moglie nel consorzio Eco4, ritenuto espressione della criminalità organizzata.
Il processo riprenderà alla fine di settembre per la discussione dei legali di Landolfi, gli avvocati Nicola Buccico e Michele Sarno.
Gustavo Gentile
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