Napoli.”Non c’è stata alcuna devastazione all’interno delle celle del carcere di Poggioreale, le note diffuse dai sindacati sono un pò eccessive: è stato rilevato qualche danno all’esterno, con dei vetri rotti, ma senza mai nemmeno sfiorare il contatto fisico fra agenti e detenuti. La protesta ha coinvolto 3 piani del padiglione Salerno – escluso il piano terra – a causa delle condizioni di vita disumane di Poggioreale”. Lo ha spiegato alla stampa Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti della Campania al termine della visita al carcere insieme al capo del Dap, Francesco Basentini. Ciambriello ha voluto fare chiarezza su quanto accaduto: “La scintilla che ha scatenato la protesta, ma è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, nasce da una questione sanitaria. Il detenuto Luciano De Luca, di 28 anni, è stato trasportato in ospedale dove gli è stata diagnosticata una forte gastroenterite, ma è assolutamente falsa la notizia secondo la quale sarebbe stato in gravi condizioni di salute o che la cella che gli è stata assegnata, la numero 34, sarebbe in sovraffollamento: è una delle poche in cui sono solo in due. Il sotto organico degli agenti, il cui lavoro è encomiabile, è il vero problema: di 4.000 impiegati in Campania, 800 al giorno di media non lavorano per varie motivazioni, fra cui la principale é il logorio psicofisico professionale, per cui chi rimane fa dei turni massacranti. Questo problema riguarda anche altri settori oltre quello degli agenti: il personale sanitario, gli educatori che sono il contatto quotidiano con i detenuti, e in generale noto una precarietà nel lavoro all’interno della struttura che impedisce di creare rapporti umani stabili. Per quanto riguarda la notizia del trasferimento dei facinorosi, anche qui bisogna fare chiarezza: già da venerdì, quindi in modo totalmente scollegato rispetto alla vicenda di ieri, erano state trasferite 40 persone che avevano fatto richiesta volontaria per altre strutture. Così è successo ieri e oggi. La visita del Dap nella persona del capo Basentini è un segnale importante, ma qui devono emergere soluzioni immediate: restituire la dignità al sistema penitenziario rimuovendo dai padiglioni ogni condizione inumana e degradante. Ho già denunciato l’esistenza di 12 milioni di euro di finanziamenti da tre anni, ne dispone il Provveditorato regionale delle opere pubbliche che, per ora, ha fatto solo sopralluoghi: con quella cifra si sistema tutto, non solo apportando piccole ristrutturazioni in economia.
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