E’ arrivato lo sconto di pena nel processo di Appello per Antonio Paciolla, alias “’o russ”, considerato dagli investigatori legato al clan Puca. Confermate, invece, le sentenze che erano state emesse in primo grado nei confronti di Francesco Bellomo, Antimo Di Biase e Claudio Lamino, alias “’o mericano”, quest’ultimo collaboratore di giustizia. Davanti alla terza sezione della Corte d’Appello di Napoli, presieduta dal giudice Eugenia Del Balzo, l’unico ricorso accolto è stato quello redatto per Antonio Paciolla, difeso dall’avvocato Dario Vannetiello, la cui pena è passata dagli 8 anni incassati con la sentenza di primo grado, che era stata emessa con rito abbreviato dal gip Anna Tirone, a 6 anni e 8 mesi. Un sostanzioso sconto di pena quello incassato da Paciolla che, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe svolto il ruolo di raccogliere estorsioni nei comuni di Sant’Antimo, Grumo Nevano e Casavatore. Confermate, invece, le sentenze che erano state emesse in primo grado ai danni di Francesco Bellomo, che ha incassato 11 anni e 8 mesi, di Antimo Di Biase (6 anni e 10 mesi) e infine di Claudio Lamino: quest’ultimo, collaboratore di giustizia, dovrà espiare una pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione. Nell’attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, che saranno depositate entro i prossimi 45 giorni, va sottolineato che il pm aveva chiesto la conferma delle con-danne di primo grado per tutti. Le accuse sono di aver partecipato ad un’associazione a delinquere denominata clan Puca, operante a Sant’Antimo, Grumo Nevano, Casandrino e comuni limitrofi. Contro gli imputati c’erano le dichiarazioni dei pentiti Vincenzo e Antonio Marrazzo, di Raffaele Tixon, dello stesso Lamino e soprattutto le dichiarazioni rese dall’ex presunto capoclan, Pasquale Puca.
Articolo pubblicato il giorno 14 Giugno 2019 - 08:33