ULTIMO AGGIORNAMENTO : 1 Novembre 2024 - 21:58
18.5 C
Napoli

Camorra, omicidio di Cepparulo e dell’innocente Colonna, la donna boss in aula: ‘Chiedo scusa alla famiglia di Ciro, lui non doveva morire’

SULLO STESSO ARGOMENTO

“Avevo già perso un figlio, hanno provato a ucciderne un altro davanti alla villa comunale e così abbiamo deciso che doveva morire”. A parlare è una delle Lady camorra più temute ovvero Anna De Luca Bossa, figlia della prima donna boss Teresa, condannata al 41 bis. Ha letto una lettera in aula al processo per il duplice omicidio di Raffaele Ultimo Cepparulo e dell’innocente Ciro Colonna. E’ accusata di essere uno dei mandanti dell’agguato avvenuto il 7 giugno del 2016 in un circolo ricreativo di Ponticelli. Per lei e per gli altri sei complici tra cui il boss Ciro Rinaldi mauè e il figliastro Michele Minichini el tigre , la Dda ha chiesto la condanna all’ergastolo. E così lei come Luisa DeStefano hanno provato a d attenuare la loro posizione in aula “Chiedo perdono alla famiglia di Ciro, lui non doveva morire”, ha detto Anna De Luca Bossa. Anche il figliastro, Michele Minichini, accusato di essere ill killer di Cepparulo. nella scorsa udienza che si sta svolgendo davanti al gup di Napoli, aveva letto una lettera ammettendo di aver ucciso Cepparulo. Confessione anche per Vincenza Maione e per Luisa De Stefano. Nel processo sono imputati anche il boss Ciro Rinaldi, mandante dell’omicidio, Cira Cippolaro (mamma naturale di Michele Minichini) e Antonio Rivieccio, colui che invece uccise per errore l’innocente Ciro Colonna.

PUBBLICITA

Intercettata dopo il delitto, Anna De Luca Bossa, finita in carcere come mandante insieme al boss Ciro Rinaldi, si lascia andare ad un sfogo clamoroso; dalle indagini é emerso che sarebbe stata lei a dare il via all’azione di sangue. “C’era uno con la maglietta rossa, quello innocente, poi uno con la maglietta bianca che era ‘o limone, e uno con la maglietta verde che era Cepparulo. E tu che fai? Entri improvvisamente e spari a quello con la maglietta rossa? Avevano tutti e due la barba e non e’ che si e’ sbagliato: ha proprio sparato. Con la pistola in mano tremava tutto, lo ha scostato e gli ha sparato”. La donna, arrestata insieme a tre fedelissime, mogli e parenti di camorristi in carcere, ricostruisce in pratica la dinamica del delitto; il riferimento è al primo dei due sicari che ha fatto fuoco, Antonio Rivieccio, colui che, hanno accertato le indagini, ha sbagliato persona uccidendo con un colpo al petto “quello con la maglietta rossa”, l’innocente Colonna appunto. L’altro sicario, Michele Minichini, pose subito rimedio all’errore del compagno, massacrando Cepparulo con l’intero caricatore della sua pistola. Il cruccio della camorrista non era tanto per la morte di un innocente, quando per il pericolo corso dal nipote, titolare del circolo dove e’ avvenuto il delitto. “Ma se invece di colpire a quello colpivano a mio nipote? Tu che fai? Improvvisamente entri e fai fuoco? Fino alla fine credevamo che l’altra vittima fosse mio nipote”.

Si chiama Ciro Ciambriello ed è il vero testimone oculare del duplice omicidio di Raffaele Ultimo Cepparulo e dell’innocente Ciro Colonna avvenuto il 7 giugno del 2016 in un circolo privato al lotto 0 di Ponticelli. E’ lui che stava giocando a carte con la vittima designata Raffaele Cepparulo. E’ lui che ha sentito il sibilo dei proiettili che gli passavano vicino all’orecchio con la pistola del killer (Michele Minichcini, arrestato nel blitz di 4 giorni fa ndr) vicino alla suo faccia e che ha fatto fuoco contro Ultimo Cepparulo. Il suo racconto agli investigatori due due giorni dopo l’agguato è contenuto nelle 100 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Alessandra ferrigno e che ha portato in carcere 8 persone. Ovvero il mandante: il boss Ciro Rinaldi my way, i due killer Michele Tiger Minichini per Cepparulo e Antonio Rivieccio cocò per l’innocente Ciro Colonna e Anna De Luca Bossa, in qualità di specchietista e le basiste Cira Cepollaro (mamma di Minichini), Luisa De Stefano, la cugina Vincenza Maione e Giulio Ceglie. Ecco il racconto di Ciro

” … omissis … Quando arrivai c’erano presenti CEPPARULO Raffaele, COLONNA Ciro, una ragazzina di 16 anni di nome Francesca …omissis…, che abita in via Cleopatra, un amico di CEPPARULO Raffaele di nome Ciro, due amici miei di nome Francesco e Daniele, che poco dopo sono andati via senza assistere all’omicidio, e DE LUCA BOSSA Umberto che stava giocando a bigliardino con Ciro, l’amico di Raffaele. Ricordo che a parte Francesco e Daniele, che andarono via prima dell’omicidio, al circoletto rimanemmo le persone che ho anzi descritto senza che vi giungessero o andassero via altre persone. Preciso. però che Umberto al momento dell’omicidio si trovava all’esterno del circoletto momento del mio arrivo CEPPARULO Raffaele giocava a carte con un ragazzo, un amico di COLONNA Ciro di cui non ricordo il nome, che poco dopo è andato via e che non ha assistito all’omicidio. Praticamente al momento dell’omicidio, all’interno del circoletto c’eravamo io, …omissis Francesca, COLONNA Ciro e CEPPARULO Raffaele. Io e Raffaele giocavamo a carte sul bancone che sta vicino alla porta del bagno. Raffaele era dietro al bancone, seduto sullo sgabello, ed io di fronte a lui in piedi, dando le spalle al circoletto ed alle porte di ingresso, mentre COLONNA Ciro e  Francesca stavano giocando al bigliardino. Ad un certo punto entrò sull’uscio dell’ingresso principale un uomo che disse “nun ve muvit chesta è na rapin”. Io mi girai verso l’ingresso alzando le mani incredulo in quanto non capivo cosa si potesse rubare in quel circoletto. Con la coda dell’occhio vidi che CEPPARULO Raffaele si alzò dallo sgabello e si sporse dal bancone per vedere chi era sull’uscio. Mentre ero girato verso l’ingresso principale e la porta del bagno, in una frazione di attimi sentii esplodere due colpi alle spalle vicino a me. L’esplosione era vicinissima a me, infatti da allora ho problemi all’udito dell’orecchio sinistro. Mi girai e vidi una pistola proprio davanti a me all’altezza del viso puntata in direzione di Raffaele che aveva appena fatto fuoco. Capii che dalla porta posteriore del circoletto era entrato un altro killer che aveva sparato a CEPPARULO Raffaele. Se non ricordo male la pistola era a tamburo, ma non ne sono sicuro. In quel preciso momento Raffaele cadde a terra a peso morto accasciandosi tra il muro alle sue spalle e la porta del bagno. Io portai le mani e le braccia al volto mi chinai e rasentando il muro, passando davanti al killer presente sull’ingresso principale, uscii all’esterno e scappai dentro all ‘Eurobet sita sullo stesso marciapiede del circoletto, ma 100 metri più avanti. Una volta che era finito l’agguato tornai nel circoletto a riprendermi il cellulare che mi era caduto nella fuga ed insieme a due persone sopraggiunte subito dopo, se non erro due signore del centro abbronzante e barberia , provai a girare la salma di COLONNA Ciro. In realtà fino a quel momento pensavo che quella vittima fosse Ciro l’amico di Raffaele CEPPARULO, solo in quel momento mi sono accorto che era COLONNA Ciro. Notai che era stato colpito al centro del petto e capii che era morto, così scappai a casa sotto shock. ” In merito al killer entrato dall’ingresso principale CIAMBRIELLO riferiva che era “Snello, alto, ed indossava un giubbino blu modello “riders”, di quel genere che ha gli occhialoni nel cappuccio che, chiudendo tutta la cerniera, il cappuccio copre anche il viso e gli occhialoni capitano davanti agli occhi. Il killer lo indossava proprio così, celando il suo volto. Premesso che io sono alto 1, 70 m, ricordo che il killer entrato dall’ingresso principale era più alto di me.”. Poi aggiungeva” … omissis … sono sicuro che gli assassini sono arrivati a piedi e sono scappati a piedi prendendo la direzione della scuola abbandonata. Mia madre che si era affacciata al balcone, li ha visti scappare in quella direzione a piedi. … omissis … ne ho sentito circa 7 o 8 in tutto, perché ho sentito esplodere altri colpi mentre scappavo. Sono sicuro che DE LUCA BOSSA Anna non era dentro al circoletto ne fuori quando io arrivai. Ma subito dopo l’omicidio ho saputo dai presenti che nel tempo trascorso tra il mio arrivo e l’omicidio, Anna era giunta ed aveva stazionato all’esterno del circoletto. Probabilmente io non l’ho vista poiché ero di spalle mentre giocavo a carte. Ricordo, inoltre, che mi raccontarono che la donna subito dopo l’omicidio se ne salì a casa sua dicendo che si era spaventata che i killer volessero uccidere anche lei.”. In merito alla presenza di CHIAROLANZA Ciro, CIAMBRIELLO dichiarava: “Non ricordo che c’era in quel momento, ma essendo di spalle non ne sono sicuro. Forse era sull’ingresso del circo/etto perché ho sentito dire che il killer che è entrato dall’ingresso principale lo ha spostato per puntare la pistola contro Raffaele. Comunque ora che mi avete fatto riflettere, sono sicuro che
Ciro, l’amico di CEPPARULO, era nei pressi in quanto all’inizio io credevo che il cadavere di COLONNA Ciro, fosse quello di Ciro l’amico del CEPPARULO . … omissis … La panda nera fermata fuori al circoletto è la mia. .. preciso che non ricordo se indossavo qualche abbigliamento color verde nell’occasione . … omissis … Io e Raffaele avevamo la barba. Ma Raffaele aveva una barba molto lunga ed incolta, io invece avevo una barba corta e rasata”.


Articolo pubblicato il giorno 10 Giugno 2019 - 23:37 / di Cronache della Campania


ULTIM'ORA

Nessun articolo pubblicato oggi.

DALLA HOME

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE


Cronache è in caricamento