Figurano anche 80 auto, 81 moto, un natante di lusso, società in tutt’Italia, ristoranti, negozi di abbigliamento, diamanti, preziosi e orologi di lusso, come i Rolex, tra i beni sequestrati dalla Guardia di Finanza, per un ammontare complessivo di oltre 130 milioni, nell’ambito della maxi operazione interforze contro i clan dell’Alleanza di Secondigliano. A mettere i sigilli ai patrimoni sono stati i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli, coordinati dal colonnello Domenico Napoletano. Tra i reati contestati, a vario titolo, figurano l’associazione mafiosa, il riciclaggio, il traffico e lo spaccio di droga, estorsioni e contrabbando. A fornire i dettagli dei beni sequestrati oggi dalla Guardia di Finanza, sono stati il generale Alessandro Barbera, comandante dello Scico e il generale Gianluigi D’Alfonso, comandante provinciale. Alla conferenza stampa, indetta dal procuratore di Napoli Giovanni Melillo, sono intervenuti il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, il generale dei carabinieri Pasquale Angelosanto, il direttore della Dia di Napoli Lucio Vasaturo, il questore, Alessandro Giuliano, il colonnello Ubaldo del Monaco, comandante provinciale di Napoli e il tenente colonnello Gianluca Piasentin, comandante del Ros. Il generale Barbera ha anche sottolineato i contatti privilegiati che i clan dell’Alleanza di Secondigliano avevano messo in piedi con la ‘ndrangheta per il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare di cocaina, che veniva importata dal Sud America attraverso le rotte olandesi.
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