Napoli. C’è una cupola composta da quattro persone che controlla il clan Cutolo del rione Traiano e che gestiscono gli affari del clan e le sette otto piazze di spaccio in tutto il quartiere. Lo ha raccontato il pentito Alfredo Sartore, ex uomo di fiducia di Totoriello Barile, parente e uomo del vertice del clan Mazzarella. Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia sono contenute nell’ordinanza cautelare che tre giorni fa ha portato in carcere 21 esponenti della cosca del boss Salvatore “Borotalco” e dei loro alleati dei Basile-Lazzaro. Ha raccontato il pentito: “… di tale gruppo fanno parte Enzo Cutolo che ne è il capo, suo cognato Genny Carra, Francesco Pietrolungo detto Checco, cugino di Enzo Cutolo, molto vicino a enzo e con poteri decisionali in sua assenza e anche killer e Patrizio Allard tutto fare e soprattutto killer. Ho incontrati una prima volta Cutolo, Carra e Allard , che però già conoscevo in quanto cognato di Celeste Riera a sua volta cognata di Barile, in un ristorante in via Campana. Io ero im compagnia di Salvatore Barile che voleva dirimere una questione sorta tra i Cutolo e altre persone che si erano rivolte a lui in caso di uno scontro armato con i Cutolo. Poi dopo l’arresto di Barile ho continuato a frequentare le persone del gruppo Cutolo. Ho favorito anche un incontro tra Enzo carra e Marco Mariano sempre in un ristorante di via Campana…Il gruppo di Enzo Cutolo controlla sette otto piazze di spaccio al rione Traiano, il resto le controlla il gruppo di tale Francesco, figlio di Pocchi Pocchi che saprei riconoscere fotograficamente…Fino a qualche anno fa il gruppo di cutolo si riforniva di cocaina dal clan Lo russo di Miano e acquistava a 42mila euro al chilogrammo. la droga veniva tagliata in una abitazione del parco san Paolo con circa 200 grammi di mannite o altre sostanze e poi rivenduta a 51mila euro al chilo ai capi piazza.Questo permetteva all’organizzazione di incassare 20mila euro al giorno solo con i passaggi di mano…”.
Articolo pubblicato il giorno 1 Giugno 2019 - 08:07