Cronaca Giudiziaria

Camorra, colpo di scena al processo per l’omicidio Castello: furono in due a sparargli

Condivid

Napoli. Sarebbero state due le pistole che hanno fatto fuoco contro Andrea Castello, uccidendolo, e ferendo il suo guardaspalle Castrese Ruggiero la sera del 14 marzo del 2014 nel pieno della faida interno agli Amato Pagano. E’ quanto è emerso dal processo che si sta disputando davanti al giudici della Terza sezione della Corte di Assise di napoli (presidente Providera, giudice a latere Sassone). Accusati dell’omicidio sono Francesco Paolo Russo detto Cicciariello (difeso dall’avvocato Massimo Autieri) Dario Amirante o’ gemello e Renato Napoleone. Sul luogo del delitto, che fu ascoltato in diretta dagli investigatori, che avevano sotto controllo alcuni telefoni e auto per una indagini sul clan, come raccontato nel corso dell’udienza, furono repertati 4 bossoli di due calibri diversi. Gli avvocati difensori hanno quindi chiesto la perizia balistica per stabilire da quali armi siano stati esplosi. Ma anche stabilire se si sia trattato di una sola arma modificata. Il processo è stato aggiornato al 3 luglio prossimo in attesa della perizia balistica. Secondo i pentiti a far parte del gruppo di fuoco ci sarebbe stato anche Raffaele Mauriello

detto o’ chiatto figlio del boss Ciro, latitante probabilmente a Dubai dallo scorso anno. Contro di lui ci sono le accuse, che il gip definisce “granitiche”, di tre collaboratori di giustizia che lo collocano sul luogo dell’agguato. Nel dettaglio sarebbero stato proprio Raffaele Mauriello, con Dario Amirante, a esplodere diversi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di Castello e di Ruggiero che erano all’interno di un’auto poi ritrovata bruciata. Il giorno prima ovvero il 13 marzo, era scomparso Antonio Ruggiero, zio di Castrese, e il cui cadavere non è mai stato ritrovato. Nella ricostruzione della degli inquirenti, i due delitti maturarono all’interno del clan Amato-Pagano, di cui le vittime facevano parte, dopo l’arresto alla fine di una lunga latitanza di Mariano Riccio, reggente del clan e genero del boss Cesare Pagano. Da quel momento parti’ una sorta di epurazione da parte dei fedelissimi degli Amato, che erano rimasti nell’ombra durante la reggenza di Riccio, nei confronti di quelli dei Pagano.

Articolo pubblicato il giorno 6 Giugno 2019 - 08:30

Redazione

Siamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina "Redazione" sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura!

Pubblicato da
Redazione

Ultime Notizie

Bruno Tabacchini presenta il nuovo libro al Teatro Sancarluccio

Al teatro Sancarluccio di Napoli, situato in Via San Pasquale a Chiaia, giovedì 28 novembre… Leggi tutto

22 Novembre 2024 - 11:37

Concerto del Coro Mysterium Vocis al Napoli Musica Sacra Festival sabato 23 novembre

Sabato 23 novembre, alle 19.30, il Coro Mysterium Vocis si esibirà presso la chiesa della… Leggi tutto

22 Novembre 2024 - 11:30

Ospedale Pascale di Napoli, volontari in corsia per una giornata di solidarietà e sorrisi

Una giornata all'insegna della solidarietà e della speranza si terrà domani presso l'Istituto per la… Leggi tutto

22 Novembre 2024 - 11:25

Regionali Campania, Schlein ribadisce il “no” al terzo mandato di De Luca

Roma - "Il terzo mandato non si fa, nulla di personale". Con queste parole, la… Leggi tutto

22 Novembre 2024 - 11:19

Scuola primaria saccheggiata a Casal di Principe, ladri in fuga con computer dal laboratorio di informatica

Un grave episodio di criminalità ha colpito la scuola primaria Benedetto Croce: nella notte, una… Leggi tutto

22 Novembre 2024 - 11:12

Calcio irpino in lutto, il 18enne Angelo Galasso morto dopo incidente stradale

La comunità sportiva irpina piange la tragica scomparsa di Angelo Galasso, giovane calciatore dell’Etoile Montoro,… Leggi tutto

22 Novembre 2024 - 11:05