Boscoreale. Tribunale di Napoli, sez. misure di prevenzione ha revocato la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Mario Padovani, accogliendo, così, la tesi difensiva del suo legale di fiducia, l’avvocato Gennaro De Gennaro.
Considerato dagli inquirenti tra i soggetti più pericolosi del Vesuviano e figura di vertice del “sistema” Piano Napoli di via Passanti Scafati ovvero la “Scampia” del Vesuviano. Era stato nuovamente assolto dal Giudice del Tribunale di Nocera Inferiore in data 11 giugno 2019. Ed altra assoluzione è stata pronunciata, in data 19 giugno 2019 dal tribunale di Torre Annunziata, dott. Sena.
Si tratta di Mario Padovani, il 40enne fratello del “signore della droga” Carlo, ora in carcere a scontare una pena complessiva di 16 anni per lo spaccio gestito in famiglia, con il “placet” del clan Aquino-Annunziata, all’interno del rione di edilizia popolare boschese.Con suo fratello ormai in galera, MarioPadovani, già condannato a 10 anni per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, secondo gli investigatori e’ il nuovo
Rais delle palazzine e dello spaccio. Anche per il suo curriculum criminale, il tribunale di Napoli gli applicò la misura della sorveglianza speciale per la durata di 4 anni nel lontano 2009.
La Procura aveva cercato di sanare i difetti procedurali che il suo avvocato aveva sfruttato per ottenere il risultato record di venti assoluzioni. Tante sono state le procedure che hanno visto coinvolto il Padovani. Alla fine della procedura di rivalutazione anziché aggravare la misura, prolungandola, il tribunale gliel’ha revocata addirittura.
Il pluripregiudicato incurante delle prescrizioni ha subito oltre venti denunce che hanno dato vita ad altrettanti procedimenti. Il pluripregiudicato è stato anche arrestato e processato per direttissima più volte. Il verdetto è stato sempre lo stesso l’assoluzione del sorvegliato che non ha riportato alcuna condanna. I carabinieri lo hanno arrestato a più riprese. Sorveglianza speciale elusa la prima volta ad Aprile 2016. Stessa storia ad aprile 2019 quando Mario Padovani, quel giorno, è sorpreso a Scafati dai carabinieri della stazione di Boscoreale a “colloquio” con un noto pregiudicato. Colto in flagranza, arrestato e poi processato per direttissima. I carabinieri, in precedenza, lo avevano fermato altre decine e decine di volte. Sempre in compagnia di pregiudicati. In una circostanza, presso la sua abitazione all’isolato 28, venne anche scoperto un presunto summit di camorra con affiliati alla famiglia Esposito di Casalnuovo. Summit – la tesi accusatoria – organizzato per scrivere i nuovi equilibri del “business” droga al Piano Napoli. A Novembre scorso, altro arresto ed altra direttissima col pregiudicato portato in manette dinanzi al tribunale.In quella circostanza fu arrestato dal nucleo antiterrorismo a Pompei, avendo sconfinato, illecitamente, i confini del territorio di Boscoreale.
Ed anche in quella circostanza fu scarcerato ed assolto.
Il pm, al capopiazza, contestava la violazione ripetuta degli obblighi di sorveglianza. Scarcerato solo nel novembre 2015, il 40enne ha subito un procedimento di rivalutazione della pericolosità.
All’esito del quale il verdetto davvero miracoloso ha sancito che lo stesso non è più pericoloso e gli è stata tolta la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno sebbene secondo la Procura meritava di essere sottoposto ad asfissiante controllo.
Il Tribunale ha rilevato come la difesa abbia offerto argomenti concreti a sostegno dell’effettiva rescissione dei legami di Padovani con il proprio passato criminale che, in precedenza, aveva giustificato una lunga detenzione.
Articolo pubblicato il giorno 23 Giugno 2019 - 23:38