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Bonafede accelera sulla riforma delle intercettazioni

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Alla vigilia del vertice sulla Giustizia convocato per domani a Palazzo Chigi dal premier Giuseppe Conte, il Guardasigilli Alfonso Bonafede da’ un colpo di acceleratore alla riforma delle intercettazioni organizzando per venerdi’ prossimo una riunione del tavolo tecnico allargata ai rappresentanti di giornalisti ed avvocati. Non sara’ semplice trovare una sintesi tra le posizioni spesso divergenti sul tema di Lega e M5S. E, mentre continua lo stillicidio di intercettazioni che coinvolgono membri del Csm, cresce l’attesa per il plenum straordinario presieduto dal capo dello Stato Sergio Mattarella, in programma sempre venerdi’. Intanto, il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio ha chiesto la sospensione facoltativa dalle funzioni e dallo stipendio di Luca Palamara, l’ex presidente della Anm indagato a Perugia. La sezione disciplinare del Csm si pronuncera’ il 2 luglio prossimo. Bisogna, ha detto Conte, “recuperare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni” e la soluzione e’ una riforma “del meccanismo di elezione dei componenti del Csm, in modo da recidere la possibilita’ di contaminazione fra politica e magistratura”. Per il vicepremier Matteo Salvini l’obiettivo “e’ portare a compimento una riforma della giustizia che renda i tempi certi e consegni al mondo delle imprese un paese sano”. In via Arenula i tecnici stanno lavorando alla riforma delle intercettazioni dopo il rinvio dell’entrata in vigore di quella concepita dal precedente ministro, Andrea Orlando. Al tavolo convocato per venerdi’ sono stati invitati anche esponenti dell’Ordine dei giornalisti e del Consiglio nazionale forense, contrari al ‘bavaglio’. “Sottolineeremo – ha annunciato il presidente del Consiglio nazionale dell’Odg, Carlo Verna – la nostra posizione per un’informazione libera, nonche’ la disponibilita’ a proporre e trovare soluzioni nell’interesse del bene comune e per il bilanciamento di diritti contrapposti e ribadiremo come la rilevanza sociale dell’informazione sia una stella polare che ha un valore assoluto in democrazia”. Sulla stessa linea il presidente del Cnf, Andrea Mascherin, “Per l’avvocatura – ha osservato – la liberta’ di informazione e’ sacra e strumento di democrazia evoluta, come piu’ che sacra e’ la dignita’ di ogni persona che non deve essere mai oggetto di una pena non piu’ in vigore da tempo, ovvero la gogna. Sono certo – ha aggiunto – che la sensibilita’ di avvocati e giornalisti favorira’ una soluzione scevra da luoghi comuni, parole d’ordine e ricerca del consenso, una soluzione che garantendo serenita’ a chi opera nel mondo della informazione salvaguardi la persona”. Da parte sua, Bonafede ha sempre espresso la sua contrarieta’ a limitare l’uso delle intercettazioni. “Non vanno diffusi i fatti privati o che riguardano terzi. Ma il diritto dell’informazione non puo’ essere limitato”, ha sottolineato, sostenendo l’impiego del trojan per reati diversi da mafia e terrorismo, “anche se e’ uno strumento che va usato con cautela e tenendo presenti le esigenze della privacy”. Diversa la posizione della Lega, con il vicepremier Matteo Salvini, che ha definito “incivile leggere sui giornali intercettazioni che non hanno rilievo penale”. Su questo, come su altri punti della riforma della giustizia, l’avvocato Giuseppe Conte avra’ domani il suo da fare per trovare una sintesi tra i due ‘colleghi’ Bonafede e Giulia Bongiorno. Alla riunione e’ atteso anche il vicepremier Matteo Salvini. Si vedra’ se ci saranno convergenze sulle riforme del processo penale, delle intercettazioni e dell’elezione del Csm.


Articolo pubblicato il giorno 18 Giugno 2019 - 19:40

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