Napoli. Questa mattina le forze dell’ordine hanno bussato alla porta di casa sua alle prime luci dell’alba, ma Maria Licciardi non era nel suo appartamento. Risulta tutt’ora irreperibile per la notifica della maxi ordinanza che ha colpito il gruppo criminale da lei diretto. Maria Licciardi, sorella del boss di Vincenzo, è detta ‘a piccerella”, ed è considerata non solo a capo del clan che porta il suo cognome ma ai vertici della consorteria chiamata Alleanza di Secondigliano che raggruppa i Licciardi, i Mallardo, i Contini, i Bosti, i Rullo.
Contestualmente alle 126 misure cautelari emesse dal gip di Napoli nei confronti di esponenti di spicco dei clan che compongono il cartello malavitoso, sono stati sequestrati beni per 130 milioni di euro alle cosche. Ricostruiti anche gli organigrammi dei gruppi criminali e la loro influenza su strutture pubbliche.
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