L’esperimento del taxi sharing all’aeroporto di Napoli Capodichino non è certo iniziato con il piede giusto. Il taxi collettivo, infatti, ha fatto registrare una partenza flop, nonostante sia passato più di un mese dalla data della sua inaugurazione. Tanti i punti deboli che sono stati riscontrati, a cominciare dalla mancanza di segnaletica e dall’assenza di un parcheggio ufficiale. Ecco perché i tassisti sono sul piede di guerra e già si lamentano per il numero ridotto di clienti, forse anche per colpa della scarsa visibilità degli stalli provvisori.
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Il parcheggio non c’è ancora
Sì, provvisori, perché il parcheggio ufficiale per il momento non è stato ancora messo a disposizione. Così, ci si deve accontentare dei posteggi temporanei, che hanno trovato posto lungo viale Fulco Ruffo di Calabria ma non sembrano a portata di mano dei viaggiatori: una situazione resa ancora più complicata dal fatto che dagli arrivi non ci sono neppure indicazioni per raggiungere quelle postazioni. Nel frattempo, mancano le autorizzazioni, e così l’area che un tempo era riservata alle vetture del noleggio con conducente è chiusa dalle catene e transennata. Un’area che sarà destinata a stazionamento – o forse sarebbe più opportuno dire che dovrebbe diventarlo – ma che allo stato attuale è completamente vuota.
Un mese e mezzo di fallimenti
Il taxi collettivo ha preso il via il 16 aprile, ma nel corso di questo mese e mezzo di motivi per essere soddisfatti ce ne sono stati pochi. L’Enac, a sei settimane di distanza, non ha fornito la concessione degli stalli, mentre – come sottolinea il consigliere comunale Ciro Langella, che ha la delega ai trasporti pubblici non di linea – di cartelli e segnaletica non si vede neppure l’ombra. I tassisti spiegano che quando va bene si arriva a una ventina di clienti al giorno: un numero insufficiente per guadagnare. Nel frattempo l’Alibus Anm funziona alla perfezione, anche perché il suo parcheggio è decisamente più visibile. Che sia una questione di prezzi?
Le tariffe sono quasi uguali
In realtà no, perché le tariffe sono pressoché identiche: 6 euro per il taxi sharing e 5 euro per l’Alibus. Il percorso coperto, ovviamente, è lo stesso, da Capodichino al porto passando per la Stazione Centrale, così come identici sono i servizi, incluso il trasporto dei bagagli. Secondo quanto previsto dal regolamento, il taxi è costretto a partire entro un quarto d’ora dall’arrivo dei primi tre clienti: il problema è che è difficile arrivare al numero minimo, dato che il servizio è quasi sconosciuto. Per paradosso, la folla si accalca alla fermata dell’Alibus anche quando esso non è in stazionamento.
Manca la pubblicità
I tassisti, tra l’altro, lamentano il fatto che il servizio non sia stato pubblicizzato: tenendo presente che la posizione è lontana dagli arrivi, conquistare clienti è una sfida ai limiti dell’impossibile. A perderci, però, è tutta la città. Così, ancora molti viaggiatori preferiscono affidarsi agli spostamenti sui mezzi privati, con tutti i disagi che ne conseguono non solo in termini di traffico, ma anche per la difficoltà di trovare un parcheggio aeroporto Napoli. Anche se, da qualche tempo, una soluzione c’è: si tratta del servizio online di Parkos.
Che cos’è Parkos
Parkos è un comparatore di prezzi che permette di trovare un parcheggio nei pressi dell’aeroporto di Napoli e di bloccarlo prenotando online: il pagamento può essere effettuato al momento, tramite Internet, o una volta giunti sul posto. Grazie a questo sistema è possibile richiedere anche opzioni aggiuntive, come per esempio il servizio navetta, già compreso nel prezzo, o il car valet. In questo secondo caso, si può arrivare in auto direttamente in aeroporto, per poi lasciare il proprio mezzo a un addetto che provvederà a condurla fino al parcheggio. Al ritorno, l’auto viene riconsegnata al terminal.
Nel giro di pochi clic con Parkos è possibile scoprire tutte le aree di sosta a disposizione per il periodo che si desidera: ogni fornitore di parking riceve le recensioni lasciate dagli altri clienti e, inoltre, viene ispezionato con cura dallo staff. Così si può essere certi di beneficiare degli standard di qualità più elevati, anche in termini di affidabilità.
Articolo pubblicato il giorno 17 Giugno 2019 - 09:36