Franco Zeffirelli si è spento nella sua casa a Roma a 96 anni. Lo sceneggiatore, attore e regista è stato ricordato sul sito della fondazione che ha il suo nome. “Si è spento serenamente pochi minuti fa Franco Zeffirelli. – si legge sul portale – Era nato a Firenze 96 anni fa. La scomparsa è avvenuta alla fine di una lunga malattia. Il maestro riposerà nel cimitero delle Porte Sante di Firenze”. La camera ardente, per l’ultimo saluto, dovrebbe esserci lunedì 17 giugno in Campidoglio. La sua ultima regia è stata quella di una nuova Traviata, che tra l’altro aprirà la stagione del Festival lirico all’Arena di Verona la prossima settimana, il 21 giugno. Il 17 settembre 2020, invece, era previsto il debutto di un Rigoletto in Oman, alla Royal Opera House di Muscat. Ha mosso i primi passi nel cinema come aiuto regista di Visconti in La terra trema e in Senso, nonché di Antonio Pietrangeli ne Il sole negli occhi (1953). Negli anni cinquanta fa il suo esordio come regista sia in teatro sia al cinema. Negli anni Cinquanta cura, alla Scala, la regia di La Cenerentola (1954). Tra gli altri anche L’elisir d’amore (1955) e Don Pasquale (1959). Nel 1958 è al Teatro Verdi di Trieste con Manon Lescaut e al Royal Opera House, Covent Garden di Londra nel 1959 Lucia di Lammermoor portata anche in trasferta al King’s Theatre di Edimburgo nel 1961, Cavalleria rusticana e Pagliacci. Sul grande schermo esordì con Camping (1957), Verso la fine degli anni Sessanta si impose all’attenzione internazionale in campo cinematografico grazie a due trasposizioni shakespeariane: La bisbetica domata (1967) e Romeo e Giulietta (1968). Nel 1966 realizzò un documentario sull’alluvione di Firenze intitolato Per Firenze. Negli anni sessanta Zeffirellidiresse alcuni spettacoli memorabili nella storia del teatro italiano, come l’Amleto con Giorgio Albertazzi, recitato anche a Londra in occasione delle celebrazioni shakespeariane nel quattrocentesimo anniversario della nascita del grande drammaturgo (1964), Chi ha paura di Virginia Woolf? con Enrico Maria Salerno e Sarah Ferrati, La lupa di Giovanni Verga con Anna Magnani. Nel 1971 diresse Fratello sole, sorella luna, una poetica rievocazione della vita di Francesco d’Assisi. Il 7 dicembre 1976 firma regia e scene di una storica edizione di Otello di Giuseppe Verdi che inaugura la stagione lirica del Teatro alla Scala di Milano, con la direzione di Carlos Kleiber e protagonisti Plácido Domingo, Mirella Freni e Piero Cappuccilli. L’opera viene, per la prima volta, trasmessa in diretta dalla Rai. Nel 1981 cura la regia di Cavalleria rusticana e di Pagliacci alla Scala, 1983 mise in scena Turandot di Giacomo Puccini al Teatro alla Scala, e Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello.Nel 1994 è eletto senatore della repubblica nelle Liste di Forza Italia. Tra il 1996 e il 1999 ha diretto i film Jane Eyre e Un tè con Mussolini, quest’ultimo parzialmente autobiografico. Il 24 novembre 2004 la regina Elisabetta II lo nominò Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico (KBE). Nel 2006 ha curato il suo quinto allestimento dell’Aida interpretata da Violeta Urmana per l’inaugurazione del Teatro alla Scala. Al Teatro Filarmonico di Verona esordisce nel 2012 con Pagliacci.
Articolo pubblicato il giorno 15 Giugno 2019 - 14:23