proprio vero, i rapporti di coppia stanno man mano divenendo più difficile, come dimostra l’alto numero di separazioni e divorzi, il graduale ridursi della durata delle relazioni dovuto ad un aumento di conflitti ed incomprensioni, secondo gli esperti, tutto ciò è dovuto ad un malessere sociale causato da recenti cambiante socioculturali.
Lo psicologo Luca Saita ci dice che oggi la donna ha acquisito un nuovo ruolo, si immerge molto di più nella ricerca della realizzazione individuale di quanto lo facesse trent’anni fa, cosi come la libertà sessuale e la crisi della famiglia hanno apportato dei cambiamenti nei rapporti di coppia.
Al giorno d’oggi sono infatti cambiati radicalmente i valori su cui si basa la vita di coppia: se una volta si dava importanza ai valori del matrimonio, alla famiglia ed i figli, oggi si mette luce più sulla sfera sentimentale e sessuale, si condivide tutto con il proprio partner, pur restando due “entità” differenti.
Nella famiglia tradizionale invece, si diventava un tutt’uno, una famiglia appunto, e non era concesso focalizzarsi sui propri obbiettivi personali ma ci si impegnava a rispettare gli standard sociali, ovvero lavorare stabilmente e fare figli.
Questa necessità di realizzarsi individualmente tende ad essere distruttiva per la vita di coppia odierna, in quanto alle prime difficoltà o divergenze, si tende a staccarsi, ed eventualmente separarsi.
Questa libertà nelle relazioni le rende meno soffocanti da vivere, ma vogliono in cambio un ottima capacità comunicativa e risolutiva per far fronte a problemi e divergenze, capacità che, nella società tecnologica e poco emotiva dal punto di vista comunicativo di oggi, scarseggiano.
Queste piccole incomprensioni, sommate, possono degenerare e causare una degradazione del rapporto che da piccoli litigi può portare a scontri e separazioni, è in questo caso che è opportuno l’intervento di uno psicologo per abilitare entrambe le parti ad una comunicazione efficace.
La terapia di coppia
L’errore che commettono molte persone, è di affidarsi ad una terapia di coppia senza l’obbiettivo di iniziare un autoanalisi, capendo i problemi che ognuno dei due commette e mettendosi a disposizione del terapeuta per cambiarsi, ma piuttosto vedono la terapia come un aula di tribunale, come se ognuno dei partner dovesse combattere per aver ragione sull’altro.
Questo è già un grave sintomo di mancanza di maturità e di voglia di cambiare davvero in meglio, l’obbiettivo vero della terapia è prendere consapevolezza del ruolo che ognuno dei due gioca nei problemi che si presentano all’interno della relazione.
La maggior parte delle coppie sbaglia proprio il modo di pensare verso gli aspetti della propria relazione, come per esempio ciò che viene chiamata attenzione selettiva, ovvero l’abitudine di prestare attenzione soltanto ad alcuni aspetti della vita insieme, come per esempio il focalizzarsi sulle parole dette dal partner senza valutarne però le azioni.
Oppure le false aspettative, ovvero delle convinzioni infondate che pongono dei muri all’interno della relazione, ad esempio, il pensiero che se io farò una certa richiesta al partner lui/lei si arrabbierà.
Anche le doverizzazioni sono un grave ostacolo per una relazione, si tratta sempre di una convinzione che il partner debba obbligatoriamente adempire delle mansioni (in realtà immaginarie) della vita di coppia (ad esempio, partecipare attivamente in quelle che sono le passioni di lui/lei).
Queste sono tutte crepe che vanno ad interferire ad una relazione armoniosa e serena, e, come detto in precedenza, ammettere di aver bisogno dell’aiuto di una terapia di coppia è il primo grande passo per capire dove si sbaglia nelle proprie relazioni amorose.
Articolo pubblicato il giorno 27 Giugno 2019 - 20:55