Napoli, cadavere di un pony ritrovato tra i rifiuti nelle discariche sotto al Ponte Fiat nella zona industriale. Il video
I Carabinieri della Compagnia di Piedimonte Matese, nella mattinata odierna, hanno eseguito nei Comuni di Valle Agricola, Teano e Caianello, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di Luigi D’Aria Bivio 60 anni finito agli arresti domiciliari e Andrea Rendina 46 anni sottoposto a divieto di dimora nella provincia di Caserta, per i reati di usura ed estorsione.
II provvedimento restrittivo si fonda su un grave compendio indiziario raccolto su delega della Procura di Santa Maria Capua Vetere, dai Carabinieri di Ailano, attraverso numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento, nonché con costante attività tecnica (intercettazioni telefoniche). Le indagini sono nate dalla denuncia della persona offesa per fatti di usura, nell’agosto del 2017. Sono state immediatamente attivate le attività investigative, che si sono sviluppate dall’agosto del 2017 sino alla primavera del 2018. Le indagini hanno consentito di ricostruire la fondatezza delle denunce della persona offesa, alla quale i medesimi indagati avevano prestato decine di migliaia di euro, ottenendo in cambio la promessa della corresponsione del capitale e degli interessi usurai. La vittima, spinta dalla disperazione per la condizione di sovra-indebitamento nella quale si era venuta a trovare, si era rivolta agli indagati, ritenendo che si trattasse di “amici”, che, condividendo una situazione di difficoltà temporanea, lo volevano sostenere economicamente; solo successivamente, la vittima aveva modo di comprendere di trovarsi al cospetto di veri e propri “usurai”. E, infatti, le indagini consentivano di appurare come gli indagati non avevano esitato, alla scadenza dei termini fissati per il pagamento dei ratei usurai, a minacciare la vittima per conseguire le somme di denaro promesse. Di fronte alla serietà e gravita delle minacce ed alla sottrazione di alcuni beni la vittima si è decisa a rivolgersi ai carabinieri ed alla procura, riuscendo in tal modo a sottrarsi ad ulteriori atti di minaccia e di “espropriazione” di ulteriori beni, essendosi convinta del fatto che dal vorticoso e infernale giro dell’usura ci si sottrae, affidandosi alle autorità investigative e giudiziarie, potendo, in tal modo, accedere ai benefici previsti dalle legge anti-racket e antiusura.
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