Due lectio magistralis, di Gian Carlo Caselli e Federico Cafiero De Raho, per il nuovo modulo di Palermo del Master Apc, il primo master inter universitario antimafia e anticorruzione, nato da una convenzione fra quattro universita’ (Pisa, Torino, Napoli e Palermo) e Libera. In ogni citta’, vengono affrontati aspetti particolari, all’interno di un percorso che dura cinque settimane in ciascun ateneo. “A Palermo, dove si conclude simbolicamente il percorso formativo, si svolgeranno lezioni sulla legislazione penale, le tecniche e le politiche per il contrasto alla criminalita’ organizzata – spiega la professoressa Alessandra Dino, docente di Sociologia giuridica e della devianza, coordinatrice del modulo siciliano del master – si parlera’ anche di mafia e informazione. Con l’aiuto di qualificati professionisti, rifletteremo criticamente sui cambiamenti intervenuti nello scenario del crimine, a partire dalle relazioni tra mafie e criminalita’ dei potenti, inquadrando mafie e corruzione come problemi politici e della politica poiche’ minano alla base i principi di uguaglianza e di giustizia sociale”. Alla cattedra si avvicenderanno docenti universitari, magistrati, investigatori, giornalisti. Fra i relatori del modulo di Palermo, Giuseppe Di Chiara, Vincenzo Militello, Michele Prestipino, Roberto Scarpinato, Antonio Balsamo, Alessandro Giuliano, Nando Dalla Chiesa, Umberto Santino, Enrico Bellavia, Salvatore Cusimano. Il giornalista di Repubblica Salvo Palazzolo terra’ anche un laboratorio-inchiesta sulle “menti raffinatissime”: con gli studenti del master ripercorrera’ gli atti dell’inchiesta sul fallito attentato all’Addaura, per provare a tracciare un identikit degli insospettabili protagonisti di una lunga stagione di misteri a Palermo.
Articolo pubblicato il giorno 28 Maggio 2019 - 11:35