Assunti sulla carta e poi licenziati da società fantasma o inesistenti per permettere loro di ottenere l’indennità di disoccupazione. E’ il fenomeno scoperto dalla Guardia di Finanza di Caserta che, in cinque mesi, ha accertato su 14 società della provincia assunzioni fittizie. Società, in realtà, scatole vuote, spesso senza sede, create solo per far intascare i sussidi dai ‘furbetti’ che molto probabilmente, dovevano dare la percentuale anche gli organizzatori. Quasi quattrocento i denunciati per un giro di oltre tre milioni di euro. Le società create erano del settore delle pulizie, volantinaggio o edili. Soltanto nei primi 5 mesi dell’anno sono stati infatti ben 392 i soggetti denunciati per truffa aggravata nei confronti dell’Ente previdenziale (a fronte di 722 soggetti denunciati nel 2017 e altri 491 nel 2018), per un profitto illecito, pari alle indennità illecitamente percepite. L’esame dei casi investigati ha permesso inoltre di confermare alcuni aspetti del fenomeno già emersi negli anni passati, ossia la localizzazione delle imprese “fantasma” in un ambito territoriale ben delimitato, che vede coinvolti per lo più i Comuni dell’agro aversano e, in particolare, in questi ultimi casi, Villa Literno, Castelvolturno e Casal di Principe. L’operazione segue una precedente indagine battezzata ‘Muro di Carta’ che coinvolse ad Aversa (Caserta) anche alcuni consulenti del lavoro con un giro di 700 lavoratori fittizi scoperti e una truffa di oltre 4 milioni.
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