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Terremoto giudiziario a Camerota: in carcere due ex sindaci, ecco i 13 arrestati

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Camaerota. Si allarga il terremoto giudiziario nel Cilento. Dopo le indagini della DIA ad Agropoli e gli arresti eseguiti dai carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania a Torchiara, Castellabate, Cannalonga e Casal Velino; i militari della Compagnia di Sapri, guidati dal cap. Matteo Calcagnile, hanno eseguito stamane 13 misure cautelari, quattro in carcere e nove ai domiciliari.
In cella sono finiti gli ex sindaci Antonio Romano e Antonio Troccoli, Fernando Cammarano e Rosario Abbate. Ai domiciliari Antonietta Coraggio (attuale vicesindaco di Vallo della Lucania e capo dell’Ufficio Tecnico a Camerota); Ciro Troccoli, figlio dell’ex sindaco; Michele Del Duca, Giancarlo Saggiomo, Lorenzo Calicchio, Mauro Esposito, Vincenzo Bovi, Gabriele Gagliotta, Vincenzo Del Duca. Tra gli indagati figurano anche Alfonso Esposito, Lina Di Lello e Paolo Desiderio.
L’indagine, denominata ‘Kamaraton’, ha ricostruito numerosi episodi di corruzione, peculato, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, appalti truccati e distrazione di denaro ad opera di ex sindaci, ex assessori ed ex consiglieri comunali, accertando l’esistenza e piena operatività, in seno al comune di Camerota, di un’associazione per delinquere, dal 2012 al 2017, finalizzata alla commissione di un numero indefinito di reati contro la pubblica amministrazione e la fede pubblica, come illustrato dal procuratore capo della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, Antonio Ricci, nel corso della conferenza stampa di stamattina.
ANNI DI MALAFFARE SISTEMATICO
Svelati, dagli inquirenti, anni di malaffare e corruzione sistematica al municipio di Camerota. Contestate la falsificazione sistematica di voci di bilancio, l’illegittima concessione dell’appalto novennale per la riscossione dei tributi alla Soget, avvenuto secondo gli inquirenti con la promessa di assunzioni presso la medesima società di personale gradito agli amministratori in carica; l’ammissione di ditte locali prive dei requisiti, con il conseguente turbamento degli appalti e degli affidamenti diretti per la realizzazione di strade, rete fognarie, gestione dei servizi cimiteriali, refezione scolastica, pulizia dei parcheggi, gestione dell’area portuale, tinteggiatura del municipio, allestimento dei seggi elettorali, incarichi legali, ripetitori di frequenze tv, concessioni demaniali, in alcuni casi in cambio di mazzette; l’appropriazione illecita e distrazione di fondi delle società partecipate La Marina de il Leon di Caprera e La Calanca per spese e sponsorizzazioni fittizie, finanche in fondi riscossi per la Tosap, che in molti casi sono stati ‘girati’ ad ex amministratori e funzionari comunali senza motivazione; acquisto di calcestruzzo a spese dell’ente da utilizzare presso l’abitazione privata; rimborsi spesa fasulli.

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Gustavo Gentile


Articolo pubblicato il giorno 16 Maggio 2019 - 13:40

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