Oggi, martedì 7 maggio 2019, si è svolto l’incontro tra Teresa Manes, mamma e autrice, e i ragazzi e i docenti di molte scuole di Napoli e provincia. Al centro del dibattito odierno c’è stato il bullismo e il cyberbullismo che, nonostante la delicatezza e la difficoltà del tema, ha coinvolto oltre 300 persone tra docenti e studenti. L’evento di oggi dà il via a una collaborazione tra l’assessorato alla scuola e all’istruzione del Comune di Napoli, retto da Annamaria Palmieri, che ha partecipato all’evento, e la casa editrice Graus Edizioni, che da anni collabora con l’autrice nel combattere il fenomeno. Oltre a Palmieri e Teresa Manes, mamma e autrice di “Diario di giorni difficili” (Graus Edizioni, 2018) e “Andrea, oltre il pantalone rosa” (Graus Edizioni, 2013), hanno partecipato Ciro Borriello, assessore allo sport del Comune di Napoli, Adele Santoro, docente di materie letterarie, nonché referente del Liceo Mazzini di Napoli, Cristina Grillo, referente del liceo Manzoni di Caserta, Daniela Speranza, psicoterapeuta, e con la partecipazione del commissario capo Dott. Massimiliano Mormone, del compartimento Polizia Postale Napoli.
Particolarmente intenso è stato il momento in cui Teresa Manes, mamma e autrice di due libri ( ha raccontato la sua drammatica vicenda iniziata il 20 novembre 2019, quando il figlio Andrea decide di togliersi la vita perché vittima di bullismo da parte dei suoi compagni di classe. Motivo di riflessione e curiosità da parte degli studenti è stata la sottolineatura di come il fenomeno del bullismo sia di per sé un fenomeno inconsapevole: «Nessun bullo è consapevole di essere tale. Ecco perché, troppo spesso, una vittima può trasformarsi in carnefice. Il bullismo nasce da uno scherno inconsapevole, da una battuta, dalla leggerezza, anche tipica dell’età adolescenziale, con cui vengono usate le parole. Troppo spesso le parole fanno più male delle botte».
«Si può sopravvivere al bullismo -conclude Teresa Manes- rompendo il silenzio che troppo spesso regna nelle famiglie, tra le generazioni. Parlatene, affrontate i problemi con i vostri genitori, con i vostri professori. Ragazzi, non siete soli».
Molto significativo è stato anche l’intervento di Massimiliano Mormone, commissario capo della Polizia Postale di Napoli, che ha spiegato con quale semplicità il web può trasformarsi in una arma imprevedibile, dai rischi del revenge porn, per la quale è attualmente in fase di dibattito una proposta di legge, fino al reato di sostituzione di persona tramite la creazione di profili falsi sui social. Il dott. Mormone conclude mettendo in guardia i ragazzi: «Quando navigate sul web, non fate cose che non fareste in una pubblica piazza. Se, dall’altra parte, pensate di navigare o postare contenuti sul web in completo anonimato, sappiate che non c’è niente di più sbagliato. È estremamente facile, attraverso gli strumenti della polizia postale, risalire a chi ha pubblicato un post, scritto un commento o condiviso un qualsiasi contenuto multimediale.
Hanno partecipato all’incontro i seguenti istituti:
L’IC Pascoli II; IC Alpi Levi, IC Fava Gioia, la SMS Solimena, l’IPSAR Rossini, l’IC Vittorino da Feltri, liceo Pasquale Villari, Galileo Galilei, Villa Fleurent, Carlo Levi, ITC Viviani, ITC Caruso, liceo Genovesi, Tito Livio, Savio Alfieri, IC D’Aosta Scura, Istituto Nazareth.
Articolo pubblicato il giorno 7 Maggio 2019 - 19:39