Aria di tensione negli ospedali napoletani tra dipendenti e vertici sindacali. Al Cardarelli i Cobas accusano i sindacati di aver “svenduto i lavoratori”, al Vecchio Pellegrini molti dipendenti si lamentano della mancanza del piano di lavoro nel pronto soccorso. Al Cardarelli i Cobas puntano il dito contro i sindacati attribuendogli tutte le responsabilità della mancata attribuzione della posizione orizzontale e minacciano lo sciopero. “I lavoratori non sono stupidi- spiega il rappresentante aziendale dei Cobas , Antonio Di Nardo- e reagiranno all’ennesimo schiaffo che questi giullari di professione hanno dato ai lavoratori. Non siamo meno di altri lavoratori.Presto mobiliteremo i lavoratori. Siamo alla frutta Si pensa solo a posizioni organizzative, nuovi concorsi per coordinatori nonostante ci sia una graduatoria aperta allo scorrimento, modo questo clientelare per tutelare i pochi eletti”. Al Vecchio pellegrini invece è la Uil ad alzare la voce per quello che accade nel pronto soccorso dove i lavoratori “non sindacalizzati” vengono utilizzati continuamente e nelle stesse mansioni senza una rotazione come prevede il contratto di lavoro. Non solo, perché i cinque infermieri e i tre operatori socio sanitari in organico sono costretti a turni massacranti mentre “sono spariti” i 12 tra infermieri e oss che dovevano arrivare in aiuto dopo la chiusura dell’ospedale Incurabili: Ma anche in altri ospedali napoletani si segnalano turni di lavoro e mansioni “di favore” ai dipendenti sindacalizzati.
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