Napoli. Servizio giornalistico troppo ‘morbido’ con il killer che ha sparato a piazza Nazionale: il senatore del M5S, Alberto Airola, annuncia un’interrogazione in Vigilanza Rai. A finire nel mirino del senatore pentastellato il tono del servizio del Tg2 dell’11 maggio su Armando Del Re, l’uomo accusato di aver ferito la piccola Noemi durante la sparatoria dello scorso 3 maggio a Napoli. Il giornalista descrive Del Re come un “killer di serie C” incapace di “portare a termine la sua missione di morte” e fa riferimento al “codice d’onore delle mafie”, che impone ai camorristi di costituirsi quando commettono “una fesseria”: “uno così è vuoto a perdere perfino per la camorra”, uno “che quasi uccide una bambina di 4 anni perché nemmeno sa sparare”, a far storcere il naso il giudizio troppo ‘morbido’ dell’autore della clip, pubblicata anche sulla pagina Facebook del Tg2 lo scorso 11 maggio. Duro il commento del senatore Alberto Airola. “Il servizio – ha detto il senatore all’Adnkronos – è vergognoso e richiede assolutamente una interrogazione alla Vigilanza”. “‘Ha commesso una fesseria’, la definisce il giornalista e poi chiama in causa l’onore delle mafie, quasi facendo un elogio del mafioso con onore, rispetto a questo che arriva addirittura a definire come inutile per la camorra. C’è poco da aggiungere se il servizio pubblico permette la messa in onda di un tale servizio che invece di condannare un efferato criminale camorrista che spara tra la gente, lo definisce come un incapace, un ‘vuoto a perdere'”. “Sembra scritto da uno che pensa ci sia una camorra ‘giusta’ che ha delle regole ‘buone’ e una ‘sbagliata’. Inaudito e vergognoso questo servizio. Non esistono codici d’onore. Non esiste una mafia buona e una cattiva. La mafia uccide e basta, se capita un bambino poco importa, dovrebbe saperlo il giornalista, visto che sono stati sciolti nell’acido dei bambini”, rincara Airola, che annuncia battaglia in Vigilanza: “Il servizio pubblico chieda immediatamente scusa per questo orrore e provveda a sanzionare il giornalista”. A rispondere alle accuse del senatore, componente della commissione vigilanza Rai, è stato subito il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano: “L’intenzione del pezzo era di ferma, categorica e imprescindibile lotta alla mafia. Per me la lotta a tutte le mafie è una grande priorità assoluta”.
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