L’ex boss della camorra a Mondragone, Augusto La Torre, fa marcia indietro e ritratta le accuse per la paura di “uscire di galera e farmi ammazzare”. Le volontà dell’ex capoclan, in carcere dal 1996, sono emerse in due memorie deposita in tribunale a Napoli e finite anche alla commissione centrale del Ministero dell’Interno a Roma, che decide sulla protezione dei collaboratori. La Torre avrebbe riferito di voler ritrarre le sue dichiarazioni accusatorie “nel processo sulla strage di Pescopagano e in tutti gli altri processi in cui sono imputato e chiedo, anche, che mi sia revocato il trattamento speciale per i collaboratori”. Una retromarcia a sorpresa, col boss che ha messo nero su bianco come preferisca “scontare l’ergastolo piuttosto che uscire da galera e farmi ammazzare”. La Torre in particolare avrebbe spiegato di “non sentirsi tutelato dallo Stato”.
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