Il Real Madrid con un valore d’impresa di 3,2 miliardi di euro scavalca il Manchester United nella classifica delle squadre di calcio europee che valgono di più, mentre i tedeschi del Bayern Monaco sono terzi ed il Barcellona scivola al quarto posto. Il valore d’impresa (Enterprise Value, EV) dei primi 32 club di calcio europei è aumentato del 9% rispetto all’anno precedente, a dimostrazione del fatto che il business del calcio sta crescendo ad un ritmo significativamente più rapido rispetto all’economia europea. È quanto emerge dalla quarta edizione di ‘Football Clubs’ Valuation: The European Elite 2019′, lo studio di KPMG Football Benchmark che stila la classifica dei 32 club europei più importanti in base al loro valore aziendale. Si tratta di un ranking calcolato grazie all’algoritmo proprietario di KPMG che prende in considerazione una serie di variabili quali la redditività, la popolarità, il potenziale sportivo, il valore dei diritti televisivi e la proprietà dello stadio. Tra i principali risultati dello studio: il Real Madrid ed il Manchester United sono gli unici club europei con Enterprise Value (EV) superiore ai 3 miliardi di Euro. I primi otto club in classifica hanno un EV superiore ai 2 miliardi di Euro; è la prima volta che l’EV del Chelsea e del Liverpool supera questa soglia. Sebbene le squadre nella Top Ten siano sempre le stesse, tutti i club hanno cambiato posizione, con l’unica eccezione del Manchester City, che rimane al quinto posto. Sei le squadre italiane in classifica: Juve, Inter, Napoli, Milan, Roma e Lazio. L’Inter ha registrato il più alto aumento di EV anno su anno (+41%), attestandosi a 692 milioni di Euro e salendo di cinque posizioni nella classifica dal ventesimo al quindicesimo posto. La Juventus, pur valendo più delle due milanesi messe insieme, scende dal nono al decimo posto in classifica. Nonostante questo rimane l’unico club italiano presente nella Top Ten. Il Real Madrid per la prima volta sale sopra il valore di 3 miliardi di euro, grazie essenzialmente ai guadagni derivanti dalla vittoria di tre Uefa Champions League consecutive. Inoltre, ha beneficiato del miglioramento della redditività e della crescita dei ricavi operativi di circa il 30% trainati principalmente dall’aumento delle entrate commerciali negli ultimi quattro anni. Il sorpasso del Barcellona da parte dei campioni tedeschi del Bayern, che quest’anno si classificano al terzo posto, è conseguenza dell’elevata differenza nella crescita cumulata dell’EV negli ultimi 3 anni (rispettivamente +25% e -3%), dovuta principalmente all’aumento dei costi di personale del club spagnolo. Infatti, nella stagione 2017/18, il rapporto costi/ricavi del personale del Barcellona ha raggiunto l’81%, mentre per il Bayern Monaco si mantiene al 50%. Gli altri cambiamenti nella Top Ten riguardano il Tottenham, che ha superato la Juventus raggiungendo la nona posizione, e l’Arsenal, che ha perso due posizioni scendendo all’ottavo posto, superato dal Chelsea e dal Liverpool. È la prima volta che questi ultimi due club hanno un EV superiore ai 2 miliardi di Euro; in questo modo otto dei primi dieci club hanno un EV superiore ai 2 miliardi di euro. La Juventus, pur avendo fatto registrare un significativo incremento del suo valore da 1,3 a 1,5 miliardi di Euro, principalmente per l’incremento del 21% dei ricavi commerciali, del 42% dei follower sui social media e del 40% del valore di mercato della squadra, perde una posizione nel ranking KPMG a favore dei londinesi del Tottenham, che, rispetto allo scorso anno, hanno registrato un incremento di quasi 400 milioni di valore. Particolarmente positiva la performance dell’Inter che passa dai 491 milioni di valore dello scorso anno ai 692 milioni di Euro di quest’anno (+41%), guadagnando ben 5 posizioni nel ranking (dalla ventesima alla quindicesima posizione). L’incremento, spiegano gli analisti KPMG, è dovuto essenzialmente all’aumento dei ricavi commerciali da sponsorship. Le due squadre finaliste della Champions League del 2019, Liverpool e Tottenham, vantano una straordinaria performance finanziaria nella passata stagione: la crescita annuale dell’EV del Liverpool del 33% è seconda solo a quella dell’Inter (+41%), mentre il Tottenham è terzo con un incremento del 31%. Hanno, inoltre, registrato livelli record di profitti prima delle imposte – 157 milioni di Euro gli Spurs e 136 milioni di Euro ‘i Rossi’. Il rapporto costi/ ricavi del personale del Tottenham, pari al 39%, è anche il più basso dei 32 club. “Per il terzo anno consecutivo, l’EV complessivo delle 32 squadre di calcio europee più importanti è aumentato del 9% (+35% negli ultimi tre anni). Questo tasso di crescita è in contrasto con la tendenza generale delle principali borse europee, in particolare l’indice STOXX Europe 50, che mostra una flessione anno su anno del 13% (-9% rispetto al 2016), dimostrando il diverso ritmo al quale sta crescendo l’industria del calcio. Il fatto che i grandi club di calcio si stiano trasformando in aziende di Media & Entertainment, con esposizione globale del marchio, aiuta anche a creare flussi di cassa più stabili e prevedibili e di conseguenza migliori garanzie per investitori e finanziatori. Non sorprende che questa crescita abbia acceso il dibattito sulla trasformazione della struttura delle competizioni europee.Tuttavia, gli stakeholder coinvolti non condividono necessariamente gli stessi interessi e si trovano in posizioni conflittuali che potrebbero rendere le decisioni future ancora più difficili”, ha commentato Andrea Sartori, Partner, KPMG, Global Head of Sports e curatore dei report sulla valutazione dei club di calcio. La rappresentanza dei primi cinque campionati (la cosiddetta ‘Top Five’ composta dai campionati di Inghilterra, Francia, Germania, Italia e Spagna ndr) è rimasta la stessa, con 27 club tra i primi 32.
Articolo pubblicato il giorno 28 Maggio 2019 - 11:47