Il tribunale di Torino ha condannato a 4 anni di reclusione il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, accusato di omicidio colposo nel processo torinese “Eternit bis”, riguardante le morti di due operai dello stabilimento di Cavagnolo, Giulio Testore e Rita Rondano, entrambi deceduti per mesotelioma pleurico.Il pubblico ministero Gianfranco Colace aveva chiesto una pena di 7 anni. Il giudice Cristiano Trevisan ha anche disposto una provvisionale per ognuna delle parti civili ammesse al processo, fra cui associazioni e sindacati, pari a 15 mila euro.Il dibattimento di primo grado terminato stamattina fa seguito a un primo processo conclusosi con la prescrizione del reato di disastro ambientale. In questo nuovo capitolo il capo d’accusa originario, l’omicidio volontario, e’ stato derubricato in omicidio colposo e il processo spezzettato nelle quattro citta’ sede degli stabilimenti Eternit in cui lavoravano le vittime: Reggio Emilia, Napoli, Vercelli e Torino.
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