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Pompei Città: il Progetto del Consorzio Ferroviario Vesuviano, e la nebbia delle fake news

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La sera di Giovedi 16 maggio si è tenuta nella sala ipogea delle conferenze presso l’Hotel Resort di Pompei un incontro dibattito promosso sulla vicenda del Progetto del Consorzio Ferroviario Vesuviano ex EAV da varie sigle della Destra politica pompeiana. O almeno di quella sua parte che è all’opposizione dell’attuale Giunta comunale diretta dal Sindaco Pietro Amitrano. In effetti l’imputato destinatario di tutti gli interventi che si sono susseguiti dal tavolo della presidenza dell’incontro era proprio la Giunta Amitrano incarica, accusata di omissione e acquiescenza.Omissione di regolarità e di trasparenza degli atti, che ad oggi sarebbero ignoti anche ad alcuni consiglieri di maggioranza, oltre che a tutti i consiglieri di minoranza. Acquiescenza al volere politico deluchiano e dei suoi pretoriani ex EAV, che come concessionario della Regione agisce in nome e per conto della Regione.

Le sigle politiche che hanno promosso l’incontro dibattito sono quelle dei tre partiti  nazionali e “storici” della Destra Italiana della Seconda Repubblica: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, sia pure nello loro nuova veste scrittografica preelettorale, lanciata per le prossime Europee. Perché poi il logo della Destra indichi Matteo Salvini Premier non si capisce bene. Forse, per tenerlo pronto per le Elezioni nazionali politiche, che si annunciano come una tempesta un giorno sì e l’altro pure. Ai tre Partiti Storici, per l’occasione si sono aggiunte altre tre sigle di Movimenti politici di ambito territoriale: Idea Campania, Sud protagonista e Noi con l’Italia. Quest’ultimo propone il simbolo ormai démodé dello Scudo Crociato della non dimenticata Democrazia Cristiana, ma nemmeno troppo rimpianta, che ai suoi tempi belli era il Partitone che mieteva a Pompei successi dell’ordine di almeno il sessanta per cento dei consensi. Desaparecido il consenso monopartitico, sono adesso parecchi invece i partiti/partitelli che se ne contendono i consensi sparsi e residuali. Salutiamo comunque la nuova DC dal simbolo conteso a colpi di … Pizza!

Passiamo all’incontro dibattito e in primis precisiamo che non faremo i nomi dei singoli oratori per una più ampia “libertà di penna”, anzi di tastiera, visto che il nostro giudizio complessivamente favorevole al cosiddetto Progetto della variante EAV – sia pure senza entusiasmo – lo abbiamo dato. Trattandosi di colleghi, sarebbe personalizzare il dissenso. E’ cosa questa che non siamo abituati a fare. Ma qui ribadiamo la nostra posizione per consentire al lettore che non voglia continuare a leggere quest’articolo di consolarsi invece con le fake news che a bizzeffe sono state distribuiti da quasi tutti gli oratori. Facciamo una dovuta eccezione per il consigliere comunale Ing. Robetti che, a dire il vero, ha fatto una relazione puntuale, quasi del tutto neutrale, sulle scelte del Progetto con i suoi difetti e i suoi pregi. Noi quindi perdoniamo volentieri al Consigliere qualche piccola scivolata faziosa nel segmento affollato delle fake news, come quelle del biglietto per i pedoni diretti al sottopasso di via Nolana per l’accesso alla Parrocchia.Ma gli riconosciamo una sostanziale equità a fronte della nebbia soffocante di fake news ampiamente alimentata, senza risparmio, dagli altri oratori che hanno fatto a gara a chi la sparava più grossa in termini di slogan.

Ricordiamo intanto lo slogan dell’oratore che ha aperto la seduta, stranamente prima della stessa illustrazione tecnica del Progetto. Egli, noto giornalista, ha parlato nella sua veste di architetto e ha rivendicato il suo essere e sentirsi vicino Pompei al di là della sua nascita e della sua residenza, essendo stato un assessore della Giunta D’Alessio. Nel proprio intervento egli ha quindi accusato la Regione Campania e l’E.A.V. di avere previsto per Pompei – Città patrimonio dell’Umanità UNESCO (ndr: quella antica, però) – un progetto vergognoso.“Respingiamo questo Progetto vergognoso per Pompei!” lo slogan che ha offerto alla platea affamata di NO autorevoli e quindi plaudente. Non ha speso però una parola nel merito del Progetto, che a suo avviso doveva essere rispedito al mittente Regione Campania, richiedendo un progetto di completo interramento della linea ferrata ex Circumvesuviana nella Pompei moderna. Egli ha dimenticato però di accennare alla differenza di costo, che a braccio noi pensiamo ragionevolmente essere almeno cinque volte tanto. E siamo certi di non sbagliare, se non per difetto. Una domanda: ma quando? Anche i successivi oratori hanno preferito procedere per slogan, anche se essi sono entrati soprattutto  nel merito dei sottopassi con puntualità puntigliosa.

Tra gli slogan più apprezzati dalla platea se ne conta uno esplicito e bellicoso: Interrate i treni, non i Pompeiani!! Qualche intervento di chiusura più possibilista e propositivo non ha avuto molta fortuna. Altre fake intanto erano circolate tra la platea circa un muro di sbarramento al termine della via Nolana e le guardie giurate che il Sindaco aveva promesso per i Sottopassi. Fake su fake, non altro. In conclusione tra le soluzioni alternative proposte solo due: l’interramento totale o una tranvia leggera (?) in superficie. Nessun accomodamento, nessun miglioramento, nessuna ottimizzazione. Un NO! tondo, duro e puro. Per una platea di un centinaio di persone accorse all’incontro per ascoltare un dibattito – quindi più voci diverse – sul tema della rete ferroviaria circumvesuviana e il centro urbano di Pompei. Un tema che scotta sulla pelle dei Pompeiani residenti. E nessuno ha pensato al prezzo quotidiano che questi Pompeiani – circa venticinquemila persone – sono costretti a pagare tra traffico impazzito e smog soffocante. Esso arriva fino ai piani abitati dei fabbricati che costeggiano la Via Lepanto dalla Piazza B. Longo al confine con Scafati, la via Parroco Federico con la via Anastasio Rossi e la via Piave in cui confluisce tutto il traffico da e per i paesi vesuviani. Senza dimenticare la via Nolana, trasformata per molte ore al giorno in uno stretto budello carrabile popolato di auto impegnate in sfiancanti processioni laiche guidate da autisti smoccolanti. Prima di chiudere, vogliamo ricordare agli improvvisati sapientoni dei trasporti locali che Pompei ha già perso…. Trent’anni fa il treno della Circumarcheologica. Vent’anni fa quello dell’Interramento. E che soltanto un paio di anni fa ha poi perso quello dell’Hub turistico a Pompei Scavi. Oggi qualcuno vuole che Pompei si avvii a perdere quest’ultima occasione, tra slogan urlati. Tra vent’anni ne riparleremo: Chi vivrà vedrà. Anzi vedrà chi vivrà. Buena suerte amigos!

Federico L.I.Federico


Articolo pubblicato il giorno 17 Maggio 2019 - 20:14

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