<br> Si allarga l’inchiesta sui falsi permessi di soggiorno che ha portato due giorni fa all’arresto di 7 persone, tra cui un poliziotto di 44 anni di Capua, nell’ambito di un’inchiesta su un’associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina e corruzione. Nell’elenco degli indagati, infatti, figurano anche un avvocato di Mondragone e un’altra persona, di Aversa. Intanto ieri sono cominciati i primi interrogatori di garanzia per un ex ispettore di polizia che, sovrintendeva e coordinava l’intera filiera dei servizi offerti alla clientela, e del poliziotto capuano, F.S., detenuto presso il carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.
Le indagini sono partite a giugno 2016. Era stato segnalato un algerino, residente a Napoli, che tramite agenzie di money transfer riceveva e inviava denaro da e verso l’estero, soprattutto Francia e Belgio, un contesto di possibile terrorismo di matrice islamica. Ed è infatti poi emerso che tra uno dei suoi referenti ci fosse un connazionale residente in Belgio con legami jihadisti, poi ucciso in un’operazione della polizia francese.
Sebbene non siano emersi riscontri in fatto di finanziamento del terrorismo, le indagini sull’algerino hanno permesso di accertare l’esistenza di un’organizzazione specializzata in rilasci e rinnovi di permessi di soggiorno ad extracomunitari senza i requisiti di legge. La banda aveva tentacoli nell’intera filiera: dal reperimento dei clienti alla predisposizione delle istanze, contatti con l’ufficio immigrazione della Questura, persone deputate alla consegna dei documenti. Ed aveva tanto di tariffario: da 50 euro per un’informazione a 3mila euro per un permesso di soggiorno. Al momento sono state identificate 136 pratiche di rilascio rinnovo del permesso di soggiorno in debitamente autorizzate, ma c’è la possibilità che anche pratiche regolari siano state alterate dall’organizzazione.
Articolo pubblicato il giorno 25 Maggio 2019 - 08:06