Massimo della pena. Dopo un anno e quattro mesi da quel macabro omicidio è stato condannato all’ergastolo con isolamento diurno per 18 mesi Innocent Oseghale, il 30enne pusher nigeriano, imputato nel processo per la morte di Pamela Mastropietro, la 18enne romana, il cui cadavere fatto a pezzi fu trovato il 31 gennaio del 2018 in due trolley abbandonati sul ciglio della strada a Pollenza, in provincia di Macerata. La sentenza è stata emessa dai giudici della Corte d’Assise della cittadina marchighiana, ed è arrivata dopo oltre cinque ore di camera di consiglio. I sei giudici popolari, due uomini e quattro donne, lo hanno giudicato colpevole di tutti i reati che gli erano stati contestati: omicidio volontario, vilipendio, distruzione e occultamento dei resti del cadavere. La violenza sessuale è stata assorbita dalle aggravanti. Soddisfatti i genitori della vittima, che hanno accolto la sentenza con profonda commozione. “Oggi è finita per Oseghale. Era solo? No, ne sono convintissima. Ora non posso dire nulla, ci saranno delle evoluzioni. Oggi è stata lunga, ci ho sperato”, sono state le prime parole di Alessandra Verni, la madre della giovane vittima, ribadendo quanto già dichiarato al processo, ovvero che ci sarebbero altri responsabili e altre colpevolezze da accertare, dunque Oseghale non avrebbe agito da solo e i segni sul braccio della ragazza dimostrerebbero che le hanno iniettato a forza l’eroina. “La civiltà ha vinto contro la barbarie. Siamo soddisfatti”, è stato il commento dell’avvocato Marco Valerio Verni, zio di Pamela e legale della famiglia Mastropietro. Simone Matraxia, legale del nigeriano, ha annunciato che ricorrerà in appello dicendosi “deluso della condanna per omicidio e violenza sessuale”, mentre per gli altri reati “c’era un’ammissione di colpa”. La condanna di primo grado è stata commentata anche dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in una diretta Facebook. È stato condannato all’ergastolo “quell’infame delinquente, che ha ammazzato Pamela: un abbraccio ai suoi parenti e totale disprezzo per chi disprezza la vita”, dice il vicepremier, facendo riferimento a Innocent Oseghale, per cui “l’ergastolo è anche poco, ma che ergastolo sia”. Anche il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha usato parole dure, sempre attraverso i social: “Giustizia è fatta. Ora questa bestia marcisca in carcere. Lo dobbiamo a Pamela, ai suoi familiari e a tutte le vittime di violenza da parte di chi non dovrebbe nemmeno essere in Italia”. Tutti i particolari di quella notte maledetta sono stati ripercorsi durante il processo e lo scorso marzo, nell’aula del tribunale di Macerata, sono state proiettate immagini choc di quello scempio.
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