Napoli. Un uomo che fa fuoco all’impazzata nel cortile di un ospedale é stata l’apice di una serie di episodi di violenza che hanno visto colpire medici, infermieri e personale sanitario. Per chiedere maggiore sicurezza e soprattutto “per disarmare la camorra”, medici e infermieri si sono ritrovati un un flash mob dinanzi all’ospedale Pellegrini di Napoli, nel centro storico, lo stesso dove appunto 10 giorni fa ci fu l’irruzione armata. Un flash mob, indetto dalle organizzazioni sindacali dell’Asl Napoli 1, ha portato in strada un centinaio di operatori sanitari. “Ho accolto immediatamente la loro richiesta – spiega il commissario dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva – perché uniti volevamo gridare il nostro disappunto rispetto a quello che é accaduto. Sottolineo uniti, perché possiamo confrontarci e anche non essere d’accordo su alcuni spunti, ma quello del contrasto alla camorra in questa città deve essere un obiettivo di tutti e non può essere perseguito se non uniti”. Nell’ospedale sono state adottate delle misure di sicurezza “che possono sembrare scontate e banali, ma sono importanti” spiega Verdoliva. Per le visite nel pronto soccorso una finestra oraria dalle 13 alle 15, salvo eccezioni particolari e il divieto di accesso ad auto e moto. Le aree esterne più illuminate e l’incremento della videosorveglianza. “Ma ci aspettiamo anche suggerimenti dalla popolazione – dice Verdoliva – a volte i nostri punti di osservazioni sono ridotti. Aspettiamo segnalazioni per far si’ che questa azienda sanitaria sia l’eccellenza di Napoli con continuità e completezza, per dire che l’Asl più grande d’Europa é veramente una grande azienda”. Al flash mob anche il presidente dell’ordine dei medici di Napoli Silvestro Scotti. “Rispetto a queste forme di arroganza e di violenza – spiega – non possiamo che ricordare alla popolazione che lo Stato c’è, però dobbiamo anche ricordare alo Stato che deve essere visibile”. “Abbiamo incontrato il ministro della Salute Giulia Grillo – ricorda Scotti – e ci ha garantito un potenziamento delle forze dell’ordine e un attenzionamento dei punti diventati ormai sensibili che sono quelli delle guardie mediche, del 118 e dei presidi ospedalieri”. “E’ un gesto simbolico con il quale vogliamo ringraziare il personale medico e infermieristico dell’ospedale Pellegrini, perché é in trincea e non si fa intimidire”, dice il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, partecipando al flash mob organizzato proprio dinanzi al presidio ospedaliero nel centro storico di Napoli. “E’ anche un modo per rivendicare la dignità della sanità campana di fronte a campagne di aggressione mediatica che si ripetono deformando la realtà, contro chi presenta l’immagine di questa sanità dietro il lenzuolo che manca”, aggiunge. Il riferimento e’ all’invio di lenzuola al Cardarelli di Napoli per un presunto blocco della fornitura, che De Luca definisce una “notizia falsa e scorretta, a fronte di un lavoro fatto che e’ immane e non si e’ fatto in 40 anni”. De Luca definisce la sua visita anche un’occasione “per dire anche a qualche imbecille di camorrista che faremo muro e non li faremo accostare a questo ospedale”.
“Siamo tutti ancora scioccati da quello che é accaduto, ma siamo compatti, crediamo nella buona sanità e quindi non ci arrendiamo”. Lo dice Maria Corvino, direttrice sanitaria dell’ospedale Pellegrini di Napoli, in occasione dell’iniziativa contro la camorra organizzata nell’ospedale dove dieci giorni fa e’ avvenuta una sparatoria al pronto soccorso. “La vicinanza del quartiere? La sentiamo, noi siamo il pronto soccorso e il quartiere ama l’ospedale. Abbiamo sentito la loro vicinanza perché sanno che siamo qui per loro”, dice. Una presenza di impegno ma anche con la paura di quella notte, come conferma Emilio Bellinfante, responsabile del Pronto Soccorso del Pellegrini: “E’ stato un momento che non dimenticheremo mai”. “Ringrazio tutti per la vicinanza che in questi giorni hanno espresso e i medici stessi che hanno continuato a fare il loro dovere, a salvare vite nonostante tutto e a salvare vite anche di chi e’ stato colpito dalla camorra. Questo lo considero un atto eroico. Tutti hanno continuato il loro lavoro nonostante la sensazione di una situazione di pericolo. Sto vedendo anche la vicinanza del commissario Verdoliva, una vicinanza fattiva che spero che possa portare a qualcosa di positivo”.
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