Sono stati realizzati tra la fine degli anni ’60 e gli anni 70 del secolo scorso sulla base di un progetto all’epoca giudicato all’avanguardia. Sette edifici a forma di Vela, con un’altezza anche di 15 piani, ognuno con il nome del colore della facciata, furono costruiti nella periferia nord di NAPOLI, in un’area individuata per lo sviluppo dell’edilizia economica e popolare. Ma in pochi anni l’abbandono ha avuto la meglio e per 1400 famiglie la vita e’ diventata un inferno. Nella mattinata di oggi e’ stato consegnato il cantiere per l’abbattimento di uno degli edifici – la Vela Verde – che via via, nel corso degli anni, sono stati svuotati mentre gli occupanti hanno trovato alloggio in nuove costruzioni realizzate nella stesso quartiere. Al momento devono essere sistemate le ultime trecento famiglie. Delle sette Vele tre sono state demolite negli anni passati (dal 1995 al 2003) mentre una sola sara’ recuperata sia per nuovi alloggi che per uffici pubblici. E’ stato cosi’ avviato il piano “Restart Scampia”, approvato due anni fa dal Comune di NAPOLI che prevede un impegno finanziario di ben 27 milioni di euro, in parte stanziati dall’Ue con il Pon metro1420 dell’Ue. Per il sindaco di NAPOLI, Luigi de Magistris, con la demolizione della Vela Verde “e’ la citta’ di NAPOLI che vince” e “sono queste le ruspe che ci piacciono”. Il primo cittadino di NAPOLI dopo aver pubblicato un post sui social con la notizia dell’avvio delle operazioni di abbattimento ha ricevuto anche una telefonata del ministro Barbara Lezzi “che mi ha detto che il governo e’ pronto a mettere risorse aggiuntive”. L’edificio sara’ raso al suolo in 180 giorni e al suo posto trovera’ posto uno spazio per i cittadini del quartiere. De Magistris ha ricordato che “per arrivare a questo risultato abbiano dovuto interloquire con governi differenti e diffidenti. I confronti ci sono stati e la strada e’ ancora lunga. Ma bisogna dare atto che quando NAPOLI si muove in questo modo e’ credibile”. Dell’abbattimento o del recupero delle Vele, con esperti ed urbanisti che si sono divisi, sono quasi trent’anni che si discute. Edifici che sono diventati noti anche perche’ all’interno di uno di essi sono state girate diverse scene di “Gomorra”, la serie tv ispirata al romanzo di Roberto Saviano. “Ha vinto anche la voglia di abbattere quell’immagine che qui era gomorra e camorra”, ha concluso de Magistris.
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