“Mio marito è attualmente ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Aversa dopo aver ricevuto tre stand cardiaci. Le sue condizioni mi sono apparse da subito serie quando l’ho raggiunto all’ospedale del Mare dove il servizio del 118 lo aveva trasportato subito dopo il malore alle 18:45. Dopo ore di attesa sulla lettiga in codice giallo mi sono rivolta ai colleghi infermieri chiedendo che rivalutassero le condizioni di mio marito che intanto peggiorava sempre di più, mi sono sentita rispondere in malo modo, con arroganza e assoluta scostumatezza senza ottenere che qualcuno di essi si avvicinasse al paziente. A mezzanotte e mezza, senza ottenere alcun tipo di soccorso ho portato via in taxi mio marito all’ospedale di Pozzuoli dove in seguito a prelievo, ecocardiogramma e torace è stato riscontrato un infarto. Per mancanza di posti è stato trasferito ad Aversa dove il calvario ha avuto fine”. Queste le parole di Carmela Fattorusso, infermiera con 38 anni di servizio, che ha contattato il consigliere Borrelli per rendere nota la vicenda, aggiungendo che andrà avanti fino in fondo con la sua denuncia in difesa dei pazienti che non meritano certi trattamenti.
“Ho chiesto al Commissario dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, di fare piena luce e accertare ogni responsabilità. Gli ospedali siano luoghi in cui ci senta al sicuro e in mani fidate. La denuncia di Carmela è gravissima, l’ospedale del Mare è un’eccellenza, è indispensabile l’impegno di persone dedite e professionali in tutti gli ambiti”. Lo ha detto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi e componente della Commissione Sanità.
“Seguirò personalmente lo sviluppo della vicenda, ha concluso Borrelli, è inquietante che un paziente colto da infarto si salvi solo grazie alla lungimiranza della moglie e non per il lavoro di gente pagata per svolgere il proprio lavoro”.
Articolo pubblicato il giorno 6 Maggio 2019 - 07:24