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Napoli, grande folla al negozio di Liberato, ma il trapper non si ‘svela’

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Sono stati in fila per ore in attesa di poter avere tra le mani un oggetto ‘Liberato’: sono i fan del cantante, ancora senza volto, Liberato, che ieri a Napoli ha aperto il suo temporary shop. Negli spazi culturali di Casa Forte, ai Quartieri Spagnoli, assieme all’album è possibile acquistare gadget dell’artista: borse in tela, accendini, adesivi, poster, t-shirt e felpe. “Cient’ bomb’, ma nun sent’ a bott’, je cu tte ce so’ rimast’ asott'” è la frase scelta e stampata in bianco sulle shopper nere in omaggio con l’acquisto, la strofa è tratta dalla sua hit “Tu t’e scurdat’ e me”. Poi c’è anche una stanza vengono proiettati a ripetizione i video dell’artista e riprodotte, in sequenza, alcune fotografie vintage di Napoli, ma anche i video di Maradona e l’elettronica newpolitana dei Nu Guinea.In attesa del concerto, in programma a Roma il 22 giugno, i suoi fan possono munirsi di gadget con quelli che sono simboli riconoscibilissimi dell’artista partenopeo. Solo lo scorso anno, Liberato si esibì alla Rotonda Diaz, a Napoli, arrivando dal mare. Fu la sua prima uscita che richiamo’ migliaia di ragazzi. In centinaia sono entrati nel negozio con la speranza di poter conoscere da vicino il trapper napoletano. Ma di Liberato, così come era accaduto nei giorni scorsi a MIlano, neanche l’ombra e sicuramente non si farà vedere neanche oggi.. Anche perché, essendo il suo volto sconosciuto, potrebbe anche mostrarsi: chi lo riconoscerebbe? E’ tutto, come sempre quando si tratta di lui, avvolto dal mistero. Un mistero che affascina molti dei suoi fan. Anche l’appuntamento a Napoli é stato un mistero. Su Instagram, Liberato aveva dapprima annunciato un’iniziativa in città, senza però dire dove. Solo in un secondo momento – e sempre sul social – ha comunicato il luogo. Lo stesso copione andato in scena a Milano. “E’ da ieri che vedo un andirivieni di persone – racconta Agata che dal balcone di casa sua affaccia direttamente nel cortile di Casa Forte – Ma nessuno ci aveva avvisati che ci sarebbe stata questa fila di persone nè tantomeno che si sarebbe trattato di Liberato”. “Sono uscita per fare delle commissioni e ho visto i bodyguard, i ragazzi in fila, un caos gioioso – aggiunge – e mi hanno detto di questa cosa con Liberato”. “Di lui attira il mistero, ma anche le canzoni e le emozioni che trasmette quando canta – dice una delle ragazze i- non mi interessa conoscere o no la sua faccia. Devo ascoltarlo, mica guardarlo in faccia”.


Articolo pubblicato il giorno 26 Maggio 2019 - 08:32


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