Napoli. E’ in condizioni stabili il 22enne V.R. arrivato nella notte all‘ospedale Pellegrini di Napoli con ferite d’arma da fuoco alle gambe. Ha riportato “fratture pluriframmentarie agli arti inferiori: è sveglio, respira spontaneamente, è stabile emodinamicamente e non ha deficit vascolari in atto”. E’ quanto si legge in un bollettino medico diffuso dal nosocomio napoletano. Il giovane, originario dell’Arenella e già noto alle forze dell’ordine, è attualmente ricoverato nell’Unità di Ortopedia e Traumatologia. “Voglio esprimere solidarietà ai colleghi che questa notte hanno vissuto momenti di paura mentre erano impegnati a fare il proprio lavoro. Un episodio, quello vissuto al Pellegrini, che deve essere stigmatizzato con decisione e che deve vedere una forte risposta da parte delle piu’ alte cariche dello Stato, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tra aggressioni e intimidazioni, si lavora ormai in condizioni proibitive”. Cosi’ Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, commenta quanto avvenuto stanotte, quando un uomo armato ha fatto fuoco nel cortile del nosocomio della Pignasecca.
“Non accade neanche nelle zone di guerra che si arrivi a sparare negli ospedali. Qui siamo oltre. Oramai la camorra è fuori controllo. Solo il caso ha voluto che non si verificasse un nuovo caso Noemi. Fermiamoci un attimo a ricostruire cosa è successo: stiamo parlando di una cosa folle. Un ferito da un colpo d’arma da fuoco arriva al Pronto Soccorso, i sicari lo inseguono fino all’ospedale e tentano di finirlo lì, in mezzo a malati e infermieri, aprendo il fuoco ad altezza d’uomo. Prima dicevano che Napoli è una città in guerra. Ma ora siamo oltre. Queste cose non accadono neanche in guerra”. Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che si è recato subito nell’ospedale per manifestare solidarietà a malati e personale medico e ha incontrato il direttore dell’Asl Napoli 1. “Oramai l’emergenza sicurezza è ad un punto di non ritorno. Si spara nelle strade, negli ospedali, fuori le scuole, in mezzo alla gente. Il prossimo passo quale sarà? Venire a sparare fin dentro le nostre case? Ieri in città c’è stata la visita del ministro dell’Interno. Le solite promesse e rassicurazioni che ripete da mesi. La risposta della camorra è arrivata dopo poche ore. Da tempo chiediamo l’istituzione di postazioni di polizia presso i pronto soccorso degli ospedali. Finora il questore non ci ha dato ascolto ma, stando a quello che succede, è una necessità non rinviabile. Subito dopo i fatti di stanotte ho incontrato il commissario dell’Asl Napoli 1 Verdoliva , occorre un tavolo con questore e prefetto per trovare risposte efficaci sul piano della sicurezza perché le soluzioni in campo purtroppo non funzionano”. “Abbiamo paura a lavorare negli ospedali – spiega Antonio Eliseo, rappresentante sindacale -. Qui succede di tutto e viviamo in un clima di sicurezza. Le aggressioni a medici e infermieri sono all’ordine del giorno. Ora si è arrivato addirittura a sparare nel pronto soccorso. Come si può lavorare in questo modo? E’ inaccettabile che il personale in servizio nei nosocomi arrivi a rischiare la vita per un proiettile”.
Articolo pubblicato il giorno 17 Maggio 2019 - 11:09