Dodici secondi di terrore e di paura quelli impressi nelle telecamere di un negozio di via Acquaviva in cui sono impresse le scene che stanno facendo indignare Napoli e l’Italia per il ferimento della piccola Noemi. Il Killer, dalla corporatura robusta, vestito di nero e con il casco integrale in testa a nascondergli il viso, spunta all’improvviso mentre la sua vittima è ferma distratta, non sospetta nulla. Guarda il telefonino. Arriva l’omone nero, scarrella con la pistola, fa rumore, Salvatore Nurcaro lo sente , si gira, lo vede e comincia a scappare. Partono i primo colpi di pistola. I due corrono verso l’angolo delle strada dove si trova il ba Elite e dove ci sono la piccola Noemi con i genitori e la nonna Noemi. Il killer continua a fare fuoco e centra sia Noemi sia la nonna. La corsa finisce, c’è troppa gente in giro. Il sicario torna sui suoi passi in via Acquaviva e va via uscendo di scena lasciando a terra tre persone. Nelle immagini di sicurezza di un locale nei pressi del bar di Piazza Nazionale si vede il passaggio di Salvatore Nurcaro inseguito dal killer. La piccola è tra con la nonna, pochi attimi dopo è a terra. Solo quando il sicario scappa via un cameriere alza la bimba e la porta all’interno del bar. Il killer torna sui suoi passi, una negoziante che aveva sentito gli spari e che era sull’uscio del suo negozio appena lo vede passare scappa all’interno. Il killer va verso la sua moto, una Benelli, risultato rubato qualche giorno fa. Gli inquirenti stanno intensificando la caccia all’uomo mettendo in campo tutte le forze e le migliori intelligenze della squadra mobile oltre agli informatori. Si lavora anche sullo smartpohone di salvatore Nurcaro. Si vuole capire se quel “goffo” e inusuale agguato sia frutto della guerra di camorra tra i Rinaldi-Reale da una parte (e a cui Nurcaro era legato) e i Mazzarella -D’amico dall’altra oppure se ci sia qualcosa di personale.
Articolo pubblicato il giorno 5 Maggio 2019 - 21:15