Il personale del Commissariato della Polizia di Stato di Torre del Greco, congiuntamente alla Sezione di polizia giudiziaria di questo Ufficio, aliquota Polizia di Stato, ha dato esecuzione a cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di indagati resisi responsabili in concorso tra loro di una tentata estorsione in danno del consorzio di imprese G.E.M.A., già affidatario del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, nonché in danno dell’Amministrazione comunale della città di Torre del Greco. Gli stessi, mediante reiterati comportamenti aggressivi, protrattisi per diversi mesi, pretendevano di essere assunti dal citato consorzio. Due dei destinatari del provvedimento restrittivo emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Torre Annunziata erano già detenuti in carcere per altro e due già sottoposti al regime degli arresti domiciliari. L’indagine, durata diversi mesi, veniva avviata allorquando quattro dei predetti indagati, unitamente ad altri giovani, iniziavano una serie di vibrate ed aggressive proteste presso gli uffici comunali di Torre del Greco, chiedendo l’assunzione nel settore della raccolta dei rifiuti. Tali condotte venivano poste in essere nel periodo che precedeva le elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale.
Nell’imminenza del periodo preelettorale e anche in concomitanza della definizione del Progetto Regionale denominato “Garanzia Giovani”, una cinquantina di giovani disoccupati, tra cui quattro degli indagati, venivano avviati al tirocinio che prevedeva un periodo di affiancamento agli operai della GEMA per la durata di sei mesi. Al termine del periodo formativo, quattro dei destinatari del provvedimento giudiziario, senza averne alcun titolo, ponevano in essere una serie di azioni delittuose, consistite, in particolare, in occupazioni e danneggiamenti degli uffici comunali, aggressione ad un consigliere comunale, aggressioni ai lavoratori del consorzio GEMA, danneggiamenti delle macchine operatrici ed interruzioni di pubblici servizi, nel tentativo di costringere le parti interessate ad assumerli. Tali atti generavano, negli amministratori comunali e negli amministratori del consorzio, il fondato timore di ulteriori ritorsioni, contribuendo ad acuire notevolmente la crisi già in atto nella raccolta dei rifiuti. La situazione degenerava ulteriormente creando grave turbamento nella cittadinanza, con conseguenti ricadute sull’ordine pubblico, tanto da rendere necessario, in più occasioni, l’intervento del Reparto Mobile della Polizia di Stato per liberare gli uffici comunali occupati o per consentire la regolare raccolta dei rifiuti.Tutte le azioni criminali sono state puntualmente riferite e documentate a questa A.G. che, ad epilogo di un’accurata attività di indagine, richiedeva ed otteneva dal G.I.P. le misure restrittive in parola.
Articolo pubblicato il giorno 23 Maggio 2019 - 12:53