âEâ inutile che ti dai da fare, tanto in Israele non ci arriviâ oppure âTanto muori come moriraâ mio padreâ. Sono talcuni dei macabri messaggi rivolti sui social a Paolo Palumbo, il giovane Chef oristanese malato di Sla che da settimane sta conducendo una battaglia per ottenere la terapia sperimentale Brainstorm adottata negli Usa e in Israele. La denuncia arriva dal fratello su Facebook: âPer la prima volta oggi non saraâ Paolo a scrivere un post ma io, suo fratello Rosario. Eâ con grande rabbia che comunico un momentaneo allontanamento di Paolo dai social network per tranquillizzarsi, dovuto alle ripetute offese e minacce che ha ricevuto nelle scorse settimane, sia tramite attacchi privati che pubblici. Abbiamo saputo che ci sono delle chat private in cui dei gruppi di persone si divertono ad insultare lâoperato di Paolo e si mettono dâaccordo per trovare il modo di demolire agli occhi degli altri ogni sua azione. Eâ giusto che questa gente sappia che ogni atto diffamatorio documentato avraâ le conseguenze che merita, percheâ la legge eâ uguale per tutti e la cattiveria gratuita ai danni di un giovane nelle sue condizioni non puoâ essere giustificataâ.âNon pubblicheremo i nomi di costoro come invece stanno facendo loro con noi â scrive su Fb il fratello di Paolo Palumbo â sabotando una campagna di raccolta fondi che si eâ sempre basata sulla trasparenza e con un obiettivo nobile: sarebbe vergognoso. Paolo eâ il piuâ giovane malato di Sla dâEuropa, ma cioâ non lo rende un malato di âserie Aâ, al contrario, lui si eâ sempre messo in prima linea per i diritti degli altri, ha cambiato le vite di centinaia di persone grazie al Tampone, al suo libro di ricette, alle sue iniziative a favore dei piuâ deboli, ed il suo inserimento nel protocollo Brainstorm eâ dovuto ESCLUSIVAMENTE ai canoni ristretti di accettazione da parte dellâospedale di Gerusalemme che oltre allo stadio avanzato della malattia, hanno tenuto in considerazione lâetaâ (peraltro senza concedere agevolazioni dal punto di vista economico)â. âLa veritaâ eâ che lâobiettivo di Paolo, fin dallâinizio del suo sciopero della fame, eâ sempre stato quello di portare questa terapia SPERIMENTALE in Italia, affincheâ per lo meno i suoi costi si dimezzino. Infatti, eâ grazie a lui se eâ attualmente in discussione lâattuazione del protocollo dâurgenza da parte del Ministero della salute per portare la terapia nel nostro paese in tempi brevi, non grazie a chi MILLANTA di parlare a destra e a manca senza concludere niente. In quanto persona mentalmente libera ed autonoma, mio fratello ha tutto il diritto di indire ogni tipo di iniziativa desideri, indipendentemente dalla sua risonanza mediatica dovuta ai social network: chiunque lo stia attaccando potrebbe investire il suo tempo a fare del bene come ha sempre fatto lui, e non a pretendere che siano sempre gli altri ad attivarsi per smuovere le acque, solo per poi criticare qualsiasi cosa non gli vada a genioâ.
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