Niente annullamento della proroga del regime di carcere duro per il boss dei Casalesi Oreste Reccia. Per il 50enne di San Cipriano d’Aversa, ritenuto fino al suo arresto compiuto nel giugno 2012 al vertice della cosca Venosa-Zagaria-Iovine, i giudici della Cassazione hanno respinto il ricorso presentato dagli avvocati difensori.
Come riporta ‘Cronache di Caserta’, nei confronti di Reccia era scattato anche il sequestro di alcune lettere spedite dal carcere in cui era recluso in regime di detenzione ordinaria: secondo la Dda erano la prova che il boss impartiva ordini anche dalla casa circondariale. Un pericolo, quello di guidare il clan anche da dietro le sbarre, da impedire con la reclusione al 41bis. Così due anni fa la decisione dell’inasprimento del regime carcerario disposta dal Ministero della Giustizia, confermato dalla Cassazione.
Articolo pubblicato il giorno 15 Maggio 2019 - 13:38