Accolti il ricorso proposto dagli avvocati Dario Vannetiello e Massimo Fumo in favore di colui che era accusato di appartenere ad una associazione finalizzata alla diffusione della cocaina e dell’hashish operante, dal 2002 al 2011 in Napoli, Giugliano in Campania, Villaricca e territorio spagnolo. La Corte di Cassazione, terza sezione penale, ha annullato la sentenza di condanna ad anni 13 di reclusione inflitta a Nicola Riccio sulla base di numerose intercettazioni telefoniche. Il quadro accusatorio a carico sembrava solido atteso che la ordinanza di custodia cautelare fu confermata dal Tribunale del riesame ed in primo grado le accuse furono condivise pienamente dal Tribunale di Napoli che inflisse anni 15 di reclusione, poi ridotti ad anni 13 in appello. Nicola Riccio era ritenuto dagli inquirenti persona di fiducia di Salvatore Ferrigno, promotore ed organizzatore della compagine criminale che avrebbe operato dagli inizi degli anni 2000 e sino all’anno 2011. La decisione partorita dalla Suprema Corte è di evidente elisione della ipotesi accusatoria in quanto i giudici capitolini hanno annullato senza rinvio due capi di imputazione relativi a due episodi di importazione di hashish di 59 chilogrammi e di 28 chilogrammi, oltre ad annullare con rinvio un episodio di cessione di 5 chilogrammi di cocaina, fatti verificatisi tra Napoli e Palermo nel dicembre 2010. Non solo. L’annullamento deciso dalla Suprema potrà avere avrà l’effetto di produrre la remissione in libertà di Nicola Riccio per il superamento dei termini di custodia cautelare.
Articolo pubblicato il giorno 8 Maggio 2019 - 21:17