Kairós Edizioni presenta il volume Artemisia e gli occhi del diavolo di Bruno Sacco, lunedì 13 maggio ore 18 alla libreria Raffaello in via Kerbaker 35, Napoli. Intervengono con l’autore Mauro Giancaspro e Rita Felerico. Modera Fiorella Franchini. Intermezzi musicali di Marcello e Ottavio Gelone (chitarra, tammorra e mandolino). Letture e canto di Leda Conti.
Rientrante nella linea editoriale SERIE ORO ideata e diretta dalla giornalista Anita Curci, per la Kairòs Edizioni, Artemisia e gli occhi del diavolo di Bruno Sacco, è un romanzo che concentra le sue vicende nel periodo napoletano della pittrice Artemisia Gentileschi.
È la primavera del 1630. Artemisia, già nota altrove per il suo talento di pittrice e per la sua bellezza, raggiunge Napoli sulle orme del suo mito Caravaggio per tentare nuove esperienze d’arte e di vita. Scopre una città traboccante di fervore culturale e di talenti artistici, ma anche preda di una triste decadenza economica e sociale; un crogiuolo vivente di stridenti contraddizioni: lussuosi palazzi nobiliari e squallidi vicoli, fasto e miseria, luminose distese di mare e sotterranei tenebrosi, incontri imprevedibili e inspiegabili apparizioni, superstizione e intelligenza critica, illusioni d’amore e torbide manovre di satanismi. Una stagione vissuta con intensità e passione da una donna sensibile e anticonformista, che cerca disperatamente di scacciare dalla propria coscienza i fantasmi di un passato controverso e che nel legame con un giovane nobile di origine spagnola s’illude di poter recuperare una fruizione dell’esperienza amorosa stroncata nell’adolescenza. Il passato le si ritorcerà ancora contro, mettendo a dura prova la sua dignità di donna e di artista.
Dalla premessa di Anita Curci
Del soggiorno napoletano di Artemisia Gentileschi si sa poco o quasi nulla. Ho appoggiato e seguito, nelle varie fasi della pubblicazione, il romanzo di Bruno Sacco, Artemisia e gli occhi del diavolo, inquadrandolo perciò sotto il profilo della fantasiosa “eventualità”.
Tra le diverse ipotesi sui primi anni dell’esperienza partenopea dell’artista romana, questa potrebbe essere colta come una tra le “possibili”, nutrita dalla creatività dell’autore che la correda di una controversa vicenda sentimentale e di eventi tenebrosi e soprannaturali che ammantano la storia di un affascinante alone di mistero.
Al contrario, nell’esposizione di circostanze, luoghi e date di cui si posseggono certezze, si è cercato di metter da parte l’immaginazione e di navigare un po’ meno nel mare delle insicurezze, soprattutto per quel che riguarda la vita della pittrice prima del 1630, anno in cui si stabilisce nel viceregno spagnolo e, misteriosamente, le sue tracce diventano rade.
Per il resto, l’autore si è lasciato condurre dall’intuito, attraverso le deboli orme da lei lasciate in città e altrove.
Artemisia e gli occhi del diavolo, dunque, non è né un saggio, né un resoconto biografico, di cui si trovano testimonianze in documenti specifici, ma una storia sublime che potrebbe essere – se letta con un briciolo di suggestione e di spregiudicatezza – quella degli esordi di Artemisia Gentileschi a Napoli.
Bruno Sacco è nato a Portici (Napoli) dove tuttora vive con la famiglia. Laureatosi in Lettere presso l’Università Federico II di Napoli con il grande filologo e critico letterario Salvatore Battaglia discutendo una tesi sulla poesia di Guido Gozzano (un estratto della quale fu pubblicato sulla rivista Filologia e letteratura), ha insegnato per molti anni materie letterarie nel Liceo Scientifico “Filippo Silvestri” di Portici. All’attività di docente ha affiancato costantemente quella di autore di testi scolastici (sia per l’Italiano che per il Latino). Si è dedicato alla scrittura creativa, sia per la poesia che per la narrativa. Nell’ottobre del 2016 ha ottenuto il secondo premio nella sezione Poesia al Concorso letterario nazionale “Città di Castello” con il volumetto Segreti, pubblicato nel febbraio 2017 dall’editrice Luoghi Interiori. Al romanzo Artemisia e gli occhi del diavolo ha dedicato negli anni recenti molta parte del suo tempo.
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