Quantomeno un primo nome può essere depennato dalla lista. Il successore di Massimiliano Allegri è ancora lontano dall’essere svelato, sempre sia stato già individuato, ma intanto uno dei papabili in questo strano ‘games of thrones’ a tinte bianconere si chiama fuori dalla corsa alla panchina più ambita in Italia. Didier Deschamps, che ha allenato la Vecchia Signora nell’anno in Serie B, giura fedelta alla nazionale francese. “E’ sempre bello essere accostato a grandi club, come la Juve, ma oggi il mio futuro prossimo è la Francia – ha ammesso in conferenza stampa senza troppi giri di parole – Non c’è bisogno di aprire una porta. Il mio spirito e le mie energie sono rivolte alle qualificazioni a Euro 2020. E’ chiaro, netto e preciso”.Uscendo dai confini francesi si entra nel campo delle incertezze, dei se e dei condizionali. Cominciando dall’Inghilterra. Se la candidatura di Simone Inzaghi è in stand-by, con il tecnico della Lazio pronto a ricevere una telefonata da Torino, quella, per certi versi impensabile fino a qualche tempo fa, dell’ex nemico Maurizio Sarri sta prendendo quota di giorno in giorno. In particolar modo nel Regno Unito, da dove arrivano notizie di un Sarri praticamente messo alla porta dal Chelsea (‘Sarrivederci’, l’ultimo titolo del Sun) a prescindere dall’esito della finale di Europa League contro l’Arsenal in programma mercoledì prossimo. Al suo posto ci sarebbe Frank Lampard in rampa di lancio per la prossima stagione, passando addirittura per un clamoroso scambio di panchine proprio con Massimiliano Allegri, da sempre affascinato da una possibile avventura in Premier League. Un primo contatto tra i vertici bianconeri e l’entourage dell’ex allenatore del Napoli ci sarebbe già stato: ora le parti attendono che sia la società inglese a fare la prossima mossa, dopo il derby di coppa con i Gunners, licenziando il tecnico e consentendo così ai bianconeri, eventualmente, di affondare il colpo. Ci sono le incertezze, e sono molte, dato che oltre a Sarri restano in piedi le ipotesi José Mourinho, sponsorizzato da Jorge Mendes e da Cristiano Ronaldo, Mauricio Pochettino, il nuovo che avanza, e Sinisa Mihajlovic, che piace e non poco al presidente Andrea Agnelli. E poi ci sono i sogni, le suggestioni, i desideri. Che si possono riassumere in due sole parole: Pep Guardiola. Il Manchester City non è intenzionato a far partire il manager spagnolo, anzi è pronto a blindarlo ulteriormente con una proposta di rinnovo di contratto pluriennale. Dalla Spagna però rimbalza la notizia di un incontro a Milano, a Palazzo Parigi, quartier generale della Juve nel capoluogo lombardo, tra Fabio Paratici e lo stesso Guardiola, in Italia per alcuni impegni promozionali extracalcistici. Avranno parlato solo di golf?
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