#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 8 Aprile 2025 - 20:45
13.6 C
Napoli
San Giorgio a Cremano, 15enne rapito e salvato: il sindaco...
La Sampdoria si affida agli uomini di Mancini: parte la...
Archiviata l’inchiesta contro l’ex ministro Sangiuliano: nessun reato
Ennesima aggressione nel carcere di Ariano Irpino
Ragazzo rapito a San Giorgio, era a Licola: fermato uno...
Arbitri e Napoli, Guida chiarisce: “Io e Maresca abbiamo scelto...
Bologna, multe ai venditori abusivi napoletani fuori dallo stadio
Il Prefetto visita il Parco Nazionale del Vesuvio e l’Osservatorio...
La Consulta decide sul terzo mandato di De Luca
San Cipriano D’Aversa, messa in suffragio dei carabinieri caduti in...
Napoli saluta Roberto De Simone: aperta la camera ardente al...
Salerno: la Cassazione annulla le accuse contro consigliere regionale Cascone
Ricercatore italiano ucciso e fatto a pezzi in Colombia
Un omaggio a Domenico Sarro: la Missa di Requiem a...
Napoli, funicolare di Chiaia ancora ferma: 28 mesi di chiusura,...
Camorra, tre ergastoli per il clan D’Alessandro
Salva la casa del Postino di Troisi a Salina, accolto...
Casarin: “Inaccettabili aggressioni agli arbitri, servono punizioni esemplari per genitori...
San Giorgio a Cremano, sequestro lampo di un 15enne: rilasciato...
Strada Maestra chiude il sipario su Mutaverso Teatro, un finale...
Miguel Ángel Candelas Colodrón protagonista di un incontro esclusivo all’Istituto...
Salerno, fermati tre scafisti dopo lo sbarco di 108 migranti
Retail e specializzazione arredo: Mondo Camerette sotto i riflettori per...
Dazi sul vino: le opinioni dei produttori italiani al Vinitaly
Santa Maria Capua Vetere, l’ispettore penitenziario corrotto con migliaia di...
Antitrust, maxi-multa da 20 milioni per la vendita dei biglietti...
Il Tar Campania annulla la decadenza dell’ex comandante dei vigili...
La fontana più grande d’Italia sbarca al MaxiMall di Pompei:...
Ischia, nuova proroga per il Piano di ricostruzione
Torre Annunziata, oltre 500 donazioni per aiutare Luigi: il 18enne...

Il pentito: ‘Incendiammo le telecamere che la polizia aveva installato di fronte alla casa del boss’

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

La camorra violenta di San Giovanni a Teduccio, quella che spara anche contro i bambini ha più volte sfidato lo Stato con azioni plateali e clamorose in questi ultimi anni. C’è un episodio in particolare raccontato dal pentito Vincenzo Scotti che lo testimonia. Il collaboratore di giustizia, ex uomo di fiducia del boss Salvatore D’Amico o’ pirata di via nuova Villa nel rione Villa, da uomo libero, ha deciso di collaborare con la giustizia dopo il pentimento del genero Luigi Gallo. In un recente interrogatorio ha raccontato l’inedito particolare di quando insieme con altri due complici andò a incendiare e distruggere delle telecamere che la polizia aveva piazzato di fronte alla casa del boss Salvatore o’ pirata.”Sono stato arrestato verso la fine dell’anno 2016 per violazione della legge sui rifiuti. Sono stato in carcere a Poggioreale per un paio di mesi e poi sono stato posto agli arresti domiciliari per circa tre mesi, presso la mia residenza a via Taverna del Ferro. Sono stato rimesso in libertà all’inizio dell’anno 2017″. Comincia così il suo primo verbale da collaboratore di giustizia datato 31 ottobre del 2018. Il verbale è agli atti dell’indagine che il mese scorso ha portato in carcere Umberto D’Amico o’ lione, Umberto Luongo, attuali reggenti del clan e altri quattro affiliati ritenuti mandanti ed autori materiali dell’omicidio di Luigi Mignano, cognato del boss rivale Ciro Rinaldi mauè, ucciso il 9 aprile scorso mentre accompagnava il nipotino a scuola. In quella circostanza fu ferito anche il figlio Pasquale.

“…Sono entrato nell’organizzazione criminale di Salvatore D’Amico quando vi è entrato mio genero Luigi Gallo, nel 2017, quando sono stato scarcerato. Già conoscevo D’Amico Salvatore perché abitavamo vini, a circa 100 metri. Fino a quel momento mi aveva chiesto solo dei favori, del tipo di andare a chiamare qualcuno del gruppo o della famiglia. Quando dico gruppo mi riferisco al fatto che a San Giovanni comandano loro, sono mafiosi…del gruppo faceva parte Giovanni Improta, Salvatore o’ blindato, Ceruzzo o’ zuoppo che ha circa 65 anni, Vicienzo o’ mellone e altre persone di Napoli, nella zona del carcere di Poggioreale, dalle parti del Connolo, dove si trova anche Totoriello dei Mazzarella, che poi è stato arrestato, il nipote di Salvatore, Umberto D’Amico, oltre ad altri ragazzi di cui non conosco i nomi, che sarei in grado di riconoscere. Quanto ai miei compiti, io svolgevo varie attività per Salvatore D’Amico che mi dava direttamente l’ordine. In particolare, mi fece incendiare delle telecamere installate dalla Polizia all’entrata del vico Emanuele dove abita lui. Andai insieme a Salvatore o blindato, al ragazzo che vi mostro nella fotografia estrapolata dal mio telefono cellulare… In particolare, mentre Salvatore blindato guardava se arrivava qualcuno, io e l’altro ragazzo abbiamo preso una scala e abbiamo distrutte le telecamere con un martello grande, poi abbiamo incendiato il palo che le reggeva. Questo accadeva nell’estate del 2017, credo metà o fine agosto”.


Articolo pubblicato il giorno 20 Maggio 2019 - 08:36


ULTIM'ORA

DALLA HOME

Abbonati per navigare senza pubblicità su Cronache della Campania

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE

Cronache è in caricamento