I lavoratori del Consorzio di Bacino Salerno 2 salgono sui tetti per protestare. La manifestazione è stata messa in atto a Caserta, da parte di 17 operai (15 del posto e una coppia di salernitani) che, da un edificio nei pressi della sede della Provincia di Caserta, hanno urlato il loro malcontento. La questione riguarda il rischio di un mancato riassorbimento per il personale che ha gestito fino a poco tempo fa la cava Maruzzella 3 a San Tammaro. Angelo Rispoli, segretario della Fiadel, ha espresso la sua solidarietà agli operatori, annunciando l’occupazione della Provincia per un confronto con il presidente Giorgio Magliocca, sindaco di Pignataro Maggiore: «La protesta ha lo scopo di difendere il posto di lavoro e la dignità di queste persone. Abbiamo trascorso la notte in bianco ma è importante lottare per i diritti di ognuno». Nel mirino, la decisione del Corisa2 di dismettere la gestione del sito di San Tammaro. «L’Ente Provincia è subentrato senza però avere la forza economica di riassorbire i 17 lavoratori. Inoltre ricordiamo che da tre mesi gli operai non percepiscono lo stipendio e che tra due mesi scadranno i contratti temporanei per altre 250 persone». L’appello del sindacato è rivolto al vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, per evitare una nuova emergenza rifiuti: «Chiediamo al vicegovernatore un incontro urgente per sbloccare la situazione». Il 29 maggio, intanto, si terrà un tavolo presso la prefettura di Salerno. Intanto le organizzazioni sindacali di Fit Cisl Salerno, Cgil Funzione pubblica Salerno, Fiadel Salerno e Uil Trasporti Salerno chiedono la revoca del procedimento di messa in disponibilità di 49 dipendenti del Consorzio dei Comuni Bacino Salerno 2 per mancato rispetto dell’iter procedurale previsto dalla normativa che regola le eccedenze di personale e la mobilità collettiva. “La procedura di fatto si è limitata, da parte del Consorzio di Bacino Sa2, nella sola comunicazione prevista dalla legge, senza dare seguito al previsto esame congiunto tra le parti e per tali ragioni la messa in disponibilità risulta essere illegittima e arbitraria”, ha detto Ezio Monetta della Fit Cisl Salerno, che insieme agli altri colleghi di Cgil, Uil e Fiadel segue la vertenza. “Infatti, i sindacati, in caso di disaccordo avrebbero potuto, a tutela del personale interessato, ai sensi della normativa, richiedere che il confronto proseguisse presso amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, e gli enti pubblici nazionali, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri con l’assistenza dell’Agenzia di rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni e per le altri Enti. Ecco perché chiediamo la revoca del provvedimento di messa in disponibilità di 49 dipendenti del Consorzio di bacino Salerno 2 comunicata ai sindacati ieri, martedì 21 maggio 2019”.
Gustavo Gentile
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