foto di repertorio
L’essere umano per il denaro è disposto a tutto: un uomo avrebbe formato un falso testamento olografo al fine di esercitare un preteso diritto ereditario e per fare ciò non ha esitato ad introdursi nell’appartamento del parente deceduto, un professore di Salerno in pensione.
Un anno e 4 mesi di reclusione per G.C., giudice onorario presso il tribunale di Potenza, trascinato in un’aula di tribunale da un amico fraterno del defunto che, sostenendo di essere lui il reale erede del professore, si è costituito nel procedimento parte civile attraverso l’avvocato Silverio Sica. La sentenza è stata pronunciata ieri quando, all’esito del processo di primo grado, l’imputato, assistito dall’avvocato Paolo Carbone è stato condannato ad una pena più alta di quella chiesta dal pubblico ministero ma per la sola accusa di falso in scrittura privata incassando invece l’assoluzione dalle ipotesi di reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e violazione di domicilio. La vicenda risale al novembre 2011, ovvero la data della morte dell’anziano
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