Piange la moglie morta ma poco dopo scopre che la donna aveva intrecciato una relazione con un altro: a quel punto decide di mettersi sulle tracce dell’amante, lo rintraccia e non gli dà tregua perseguitandolo per oltre un anno. Messaggi, minacce, telefonate notturne e pedinamenti fino all’aggressione fisica. Il dramma di un vedovo salernitano è approdato ieri in un’aula di tribunale quando l’imputato si è presentato davanti al gup Alfonso Scermino per l’udienza preliminare con le accuse di stalking e lesioni nei confronti del rivale. Assistito dall’avvocato Arnaldo Franco, ha chiesto di patteggiare la pena concludendo la vicenda giudiziaria con una condanna a quattro mesi di reclusione ma il gup non ha ritenuto congruo il patteggiamento e ha disposto a carico del marito tradito, un operaio della zona orientale che non ha nemmeno risarcito il danno, il rinvio a giudizio.
Si trasforma quindi in processo una delicata vicenda nata da un tradimento venuto a galla quando, in seguito al decesso della moglie, l’uomo ha scoperto che la donna con la quale aveva trascorso la sua vita, aveva da tempo intrapreso una relazione extraconiugale. L’amara verità è venuta a galla per caso quando il vedovo, sistemando gli effetti personali della consorte, si è ritrovato tra le mani il suo telefono cellulare. La tentazione di aprire la messaggeria è stata troppo forte e proprio attraverso quei messaggi di testo, ha fatto la terribile scoperta, resa ancora più amara dalla circostanza che, con la scomparsa della moglie, tutte le sue domande non avrebbero potuto mai più avere una risposta.
Quelle risposte ha allora deciso di averle proprio dall’uomo che gli aveva “rubato” l’amore della sua compagna. In breve è risalito all’indirizzo dell’amante della defunta e ha cominciato a rendergli la vita impossibile appostandosi sotto la sua abitazione, minacciandolo e tormentandolo a ogni ora del giorno e della notte.
Articolo pubblicato il giorno 29 Maggio 2019 - 15:03