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Cure prescritte ai pazienti morti per gonfiare i compensi: indagati sei medici

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Nocera Inferiore. Sei medici finiscono a processo per falso ideologico in atto pubblico. Secondo le accuse della procura, avrebbero emesso prescrizioni sanitarie per persone decedute in un periodo antecedente. L’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Angelo Rubano, con indagini materialmente svolte dal Nucleo Speciale spesa pubblica della guardia di finanza di Salerno, contesta agli attuali imputati di aver prescritto visite specialistiche domiciliari, oltre all’emissione di referti medici che attestavano l’esecuzione delle visite, nei confronti di persone che erano già decedute.

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Per prendere uno dei tanti esempi finiti in un’informativa, una donna deceduta il 25 settembre del 2010, fu indicata come beneficiaria di una visita domiciliare effettuata il 29 novembre del 2012. Le persone coinvolte sono medici di base e specialisti. Una volta chiusa l’indagine, la procura aveva emesso per tutti un decreto penale di condanna, e cioè una sanzione pecuniaria da pagare all’Erario, pari a circa 27mila euro, in ragione della tenuità dell’accusa. Una disposizione fissata poi dal gip, alla quale tutti i professionisti si erano opposti, attraverso i propri legali difensori. Questo ha portato, per legge, lo stesso gip a fissare per tutti il processo, attraverso il rito immediato. La posizione di un settimo medico, invece, è stata archiviata. La difesa, in questo caso, ha dimostrato che il paziente visitato era vivo. Il disguido era legato infatti ad un caso di omonimia. Il resto dei medici dovrà invece difendersi al processo.


Articolo pubblicato il giorno 17 Maggio 2019 - 06:52

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