Castellammare di Stabia. I proprietari dei lidi balneari condotti in un magazzino di uno stabilimento balneare per parlare e fare loro una richiesta estorsiva a nome del boss Vincenzo D’Alessandro. Si tratta dei gestori di tre lidi che insistono sul territorio stabiese. A dirlo รจ Belviso Salvatore nelle sue deposizioni alla Direzione Distrettuale Antimafia che sono state depositate agli atti dell’inchiesta Tsunami e della chiusura indagini notificata il mese scorso a 30 tra boss e gregari del clan. Il collaboratore di giustizia racconta nel dettaglio quei momenti e il tipo di richiesta che avevano fatto agli imprenditori per conto del clan di Scanzano. โPochi giorni dopo lโagguato di Antonio Scotognella โ dice โ io ho detto a Pasqua Beniamino che dovevamo chiamare i proprietari dei lidi balneari. Io avevo giร detto a Vincenzo DโAlessandro che ero intenzionato a chiedere i soldi ai proprietari dei lidi. Vincenzo DโAlessandro mi aveva dato il suo via libera dicendo: basta che non ti fai arrestareโ. Salvatore Belviso e Pasqua Beniamino in sella ad uno scooter raggiunsero gli stabilimenti balneari e riunirono tutti e tre i proprietari allโinterno di un magazzino. โPasqua Beniamino ha iniziato a parlare chiedendo ai tre proprietari dei lidi se erano compagni o se non erano compagni. Uno dei gestori ha interrotto il discorso dicendo che non cโerano problemi e che, entro un paio di giorni, ci avrebbe fatto un bel regaloโ. A questa decisione si accodarono anche gli altri due imprenditori, secondo quanto emerge dal racconto del collaboratore di giustizia. โA quel punto โ continua Belviso โ io sono intervenuto dicendo ai tre che noi non volevano nรฉ regali, nรฉ elemosine e che non gli avevamo mai chiesto niente, che volevano diecimila euro per ciascuno (quindi 30mila in totale ndr) e che i parcheggi erano nostri. Ho anche detto ai tre, che avevano iniziato a prospettare loro problemi, per fargli capire che stavano agendo per conto di DโAlessandro Vincenzo, che, se gli stavo facendo un discorso del genere, non era perchรฉ mi ero svegliato quello stesso giorno decidendo di farlo. Ho detto ai tre di pensarci e che ci saremmo visti il giorno dopoโ. Il giorno seguente Belviso e Pasqua si recano dagli imprenditori. โOMISSIS ci ha detto di non avere problemi a cacciare i soldi ma che aveva problemi a lasciarci il parcheggio offrendo la sua disponibilitร a mettere a lavorare sul parcheggio le persone da noi indicate. Io ho detto allโimprenditore di cacciare i soldi e che lโhanno dopo ci saremmo presi il parcheggioโ. Siccome questo imprenditore aveva debiti, grazie allโintercessione di un esponente del clan, il pagamento avvenne in modo dilazionato: tre tranche da 3mila, 4mila e 3mila euro. Lโaltro stabilimento balneare che era pronto a cacciare i soldi fu esentato dal pagamento su indicazione di Vincenzo DโAlessandro che disse โdi non prendere i soldi ma limitarci solo a prendere il parcheggioโ. โIo sono andato da OMISSIS il quale ha iniziato a lamentarsi dicendomi: come mai, proprio a me, dopo tanti anniโ. Lโimprenditore stava per pagare quando poi โio lโho fermato dicendo che DโAlessandro Vincenzo aveva detto di lasciarlo stare. Quanto al parcheggio, il titolare ha detto che era gestito dalle persone che sul lido facevano i bagnini gratuitamente. Io gli ho detto che non mi interessava e che a lavorare sul parcheggio avremmo messo le persone scelte da noi. Lโimprenditore alla fine ha detto: โFate voiโ. Inoltre โha aggiunto che le persone che gestivano il parcheggio erano bravi ragazziโ. Dopo questo anche altri parcheggi finirono, secondo quanto raccontato da Belviso, sotto il controllo di Scanzano. Anche quelli gestiti da riferimenti di altri clan, non tutti, cedettero la gestione al clan DโAlessandro.
Articolo pubblicato il giorno 2 Maggio 2019 - 23:35