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Camorra: la Dda chiede il processo immediato per l’imprenditore Greco e i suoi presunti complici

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La direzione distrettuale antimafia di Napoli ha presentato la richiesta di giudizio immediato per l’imprenditore stabiese Adolfo Greco e le altre quindici persone coinvolte nell’inchiesta Olimpo. Per il pm Giuseppe Cimmorotta, titolare delle indagini, ci sono gli elementi sufficienti per andare subito al processo alla luce degli elementi di accusa raccolti fin qui. I sedici imputati di cui solo Antonio Di Martino, figlio di Leonardo o’ lione, boss dei Monti Lattari, è latitante, sono tutti accusati a vario titolo di estorsione aggravata dal metodo mafioso, violenza privata, armi ed esplosivi. Il blitz Olimpo scattò agli inizi di dicembre scorso con gli arresti ma soprattutto con la cattura dell’imprenditore lattiero caseario Adolfo Greco, ma con interessi nell’edilizia, nel turismo, e considerato “il burattinaio” della politica stabiese capace di influenzare con il suo carisma e il suo passato di ex cutoliano (fu uno degli intestatari del famoso Castello di Cutolo ad Ottaviano). A Greco, che da vittima di estorsione dei clan della camorra della zona stabiese era passato nel corso degli anni ad essere un vero e proprio “consigliori” dei camorristi. A lui si rivolgevano tutti i clan locali. Greco, nella cui casa furono trovati nascosti oltre 2, 5 milioni di euro in contanti, il giorno dell’arresto, aveva anche rapporti di tipo personale con importanti politici non solo locali ma anche con parlamentari europei. La richiesta di processo immediato riguarda Teresa Martone, unica ai domiciliari (vedova del defunto padrino stabiese Michele D’Alessandro, e mamma dei boss Pasquale, Luigi ed Enzuccio) e con lei davanti al gip ci saranno anche Michele Carolei e Raffaele Carolei, Attilio Di Somma, l’imprenditore del clan Liberato Paturzo detto cocò, Vincenzo Di Vuolo, Giovanni Cesarano (detto Nicola), Luigi Di Martino o’ profeta, Nicola Esposito o’ mostro, Aniello Falanga, i fratelli Raffaele o’ burraccione e Francesco Afeltra, Umberto Cuomo e Giovanni Gentile.


Articolo pubblicato il giorno 8 Maggio 2019 - 07:45
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