Napoli, “Chiedo scusa ai suoi familiari”. Ha chiesto di poter parlare ed ha confessato di essere lui l’autore di quell’omicidio. Lo ha fatto nel processo di secondo grado sull’omicidio di Vincenzo Amendola, il 19enne ucciso e poi sepolto nel febbraio 2016 da quelli che credeva essere suoi amici. Stamattina davanti alla Corte di Appello di Napoli il giovane boss Gaetano Formicola detto o’ chiatto condannato in primo grado alla pena dell’ergastolo, ha ammesso le proprie responsabilità sulla morte di Amendola. Il rampollo del capoclan del cosiddetto Bronx ha chiesto scusa ai familiari del giovane. Secondo quanto ricostruito dalla DDA di Napoli, i Formicola decise di uccidere Amendola perché nel quartiere di San Giovanni a Teduccio dove si é consumata la storia s’era diffusa la voce che tra Amendola e la madre di Formicola vi fosse una relazione clandestina approfittando della detenzione del marito della donna, il boss Antonio Formicola. Il 5 febbraio 2016 per Amendola scatto’ la trappola, Formicola gli sparò a bruciapelo: poi il corpo del giovane fu sepolto. Nel processo è imputato pure Giovanni Tabasco detto birillino, cugino di Formicola, anch’egli condannato all’ergastolo in primo grado, oggi non presente in aula. Il terzo del gruppo, Gaetano Nunziato, si è pentito e ha aiutato i pm a ricostruire l’atroce vendetta.
Articolo pubblicato il giorno 3 Maggio 2019 - 15:18