Quando l’ostacolo sembra troppo alto e la rimonta impossibile, c’e’ lo sport. Con le sue storie di pronostici ribaltati, di rotte per la vittoria invertite. Non solo in Champions, non solo in Roma-Barcellona. La remuntada del Liverpool – finalista di Champions, nonostante il 3-0 incassato sul campo del Barcellona, grazie al 4-0 di Anfield – e’ una sorta di prototipo. E se il 3-0 della Roma all’Olimpico, dopo il 4-1 del Camp Nou, si ricorda per l’eliminazione di sua maesta’ Messi, in altri casi le rimonta sono valse titoli olimpici, vittorie mondiali, successi storici. Senza andare troppo lontano – e rievocare la rimonta della Roma sul Dundee (0-2, poi 3-0) nell’ultima semifinale di Coppa dei Campioni giocata dai giallorossi nel 1984 (anche allora arbitrava un francese, Vautrot) – lo stesso Barcellona l’anno scorso in Champions perse 4-0 dal Psg a Parigi: al Camp Nou fu 6-1. Gli annali della Champions hanno inciso a lettere cubitali due clamorose rimonte: quella del Liverpool nella finale 2005 a Istanbul sul Milan di Ancelotti (0-3 a fine primo tempo, 3-3 al 90′, poi rigori e vittoria), e quella del Manchester United sul Bayern nel 99, 0-1 al 90′, poi nei 3′ di recupero il ribaltone e il trionfo del Manchester, 2-1 e Coppa. Non solo nel calcio lo sport ha segnato storie di ribaltoni, come nel 1972 ai mondiali di ciclismo a Gap in Francia: Franco Bitossi dopo una fuga temeraria si presenta da solo sul rettilineo del traguardo. Pochi metri lo separano dalla gloria, ma le gambe sono pesanti, la stanchezza immensa, lui rallenta di un niente ma tanto basta a Marino Basso per infilarlo negli ultimi metri e soffiargli la vittoria. Al Tour del 1948: Gino Bartali arriva alle decisive tappe alpine con 21’28” di ritardo dal francese Louison Bobet. In Italia sono giorni difficili, c’e’ un clima da guerra civile. Il presidente del consiglio De Gasperi telefona a Bartali incoraggiandolo, perche’ una sua vittoria sarebbe utile a pacificare gli animi. Il toscanaccio in due tappe epiche riusci’ a recuperare il distacco e a conquistare la maglia gialla, portandola fino fino a Parigi. Rimonta favolosa fu quella di Pietro Mennea alle Olimpiadi nel 1980, a Mosca, dove vinse la medaglia d’oro nei 200 mt con a uno strepitoso recupero sull’inglese Wells. All’uscita dalla curva Mennea era nelle ultime posizioni, lontano da Wells. Poi il prodigioso recupero di Mennea nei 50 metri finali e l’incredibile sorpasso che valse l’oro. In F1, resta memorabile la gara di Ayrton Senna al gp del Giappone nel 1988. Il brasiliano era in pole ma alla partenza il motore si spense. Il brasiliano riusci’ a partire praticamente sfruttando la mini-discesa del rettilineo del via, si ritrovo’ 14mo, ma diede il via a un inseguimento entusiasmante, risalendo posizioni su posizioni, fino a vincere e a far suo anche il primo titolo iridato. A Londra 2012 fece l’impresa la stella azzurra del fioretto Valentina Vezzali. Nella finale per il terzo posto riusci’ infatti a sconfiggere la sudcoreana Hyun-Hee mettendo a segno 5 stoccate nei 13 secondi finali, ribaltando il parziale di 8-12 nel 13-12 finale.
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