Campania

Bullismo, D’Amelio: “Ragazzi non abbiano paura di denunciare. Scuola e famiglie in campo per la prevenzione”

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 “La Campania è stata la prima regione d’Italia ad approvare una  legge contro i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, ma non basta. Bisogna lavorare sulla prevenzione per arginare il fenomeno e iniziative come quelle promosse dal Corecom Campania sono segnali importanti per i ragazzi che indicano loro due cose fondamentali: bisogna fare rete tra istituzioni, scuola e famiglie per segnalare e denunciare i casi sospetti;  chi fa il bullo è una persona che non vive serenamente e deve essere aiutata a relazionarsi con il mondo circostante in modo corretto principalmente nel suo interesse”.  Queste le parole del Presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosetta D’Amelio, nel corso dell’incontro che si è tenuto presso il teatro comunale di Lacedonia con gli studenti dell’istituto “De Sanctis” insieme agli alunni dell’istituto “Torquato Tasso” di Bisaccia. 

Domenico Falco, presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Campania ha sottolineato come “i nuovi mezzi di comunicazione digitale impongono una conoscenza approfondita da parte dei giovani sui tempi e modi di utilizzo e sul corretto rapporto che si deve mantenere. Un impegno nel quale  i ragazzi devono necessariamente essere supportati dai tecnici e dagli esperti. Il Corecom vuole mettere proprio queste competenze al loro servizio”.

Sostegno agli studenti confermato anche da Nicola La Sala, funzionario del servizio ispettivo dell’Agcom, che intervenendo al seminario ha chiesto di “continuare nei percorsi educativi intrapresi dalle scuole che possono costruire un’etica diversa anche nel rapportarsi agli altri attraverso le nuove tecnologie”. 

Tra i protagonisti della rete per la campagna di prevenzione ci sono gli enti locali e i comuni in particolare. Secondo il sindaco di Lacedonia, Antonio Di Conza, “ non bisogna avere paura di denunciare ma rendersi conto che oggi esistono forme di violenza diverse rispetto al passato per combattere le quali è necessario coinvolgere le famiglie, le parrocchie, le associazioni”. 

Sulla stessa linea il sindaco di Monteverde, Francesco Ricciardi che ha affermato: “Le istituzioni sono vicine ai giovani. Voglio lanciare un appello ai nostri ragazzi: bisogna utilizzare i social per fare bene e occorre usarli di meno perché si perde il contatto con le bellezze delle nostre zone”. L’importanza dell’informazione corretta ai giovani è stata sottolineata dalle dirigenti scolastiche delle scuole coinvolte nell’iniziativa. 

Silvana Rita Solimine, dirigente dell’istituto “De Sanctis”, ha sottolineato “il coinvolgimento studenti e docenti in un percorso di conoscenza di queste problematiche che vanno gestite e controllate mediante sportelli ascolto” mentre Sandra Salerni, dirigente dell’istituto “Tasso” ha ribadito che “la cosa più importante è diffondere il messaggio, i ragazzi non devono nascondersi, non devono aver paura di denunciare anche la minima preoccupazione o difficoltà e devono sapere che non si devono mai sentire in colpa”. 

Per la psicologa Isabel Cardellicchio  “Il bullismo è un atto intenzionale che può verificarsi in qualsiasi luogo compresa la rete internet. Si individua la debolezza della vittima e su ciò si agisce. Ma di rovescio, il bullo è il vero soggetto ad avere problemi che  nasconde fragilità legate a condizioni proprie oppure spesso familiari. Per intervenire è indispensabile una sinergia che garantisca una costante presenza e interesse delle istituzioni su questi temi”.


Articolo pubblicato il giorno 13 Maggio 2019 - 19:31
Redazione Cronaca

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