Tra le iniziative dedicate alle celebrazioni del clima culturale del settecentesco illuminismo napoletano nel quale il grande giurista Gaetano Filangieri(1753-1788) elaborò la celebre teoria del “diritto alla felicità “,come base per la realizzazione dello sviluppo socio-economico degli Stati, della pace e della “pubblica felicità, ottimamente si colloca un recital lirico dedicato al repertorio del Bel Canto napoletano ed italiano che,qualificandosi sempre piu come Patrimonio dell’Unesco e come uno di quei valori ed ideali ispiratori che della civiltà musicale ‘ dell ‘700 della rinomata scuola napoletana di Pergolesi, Paisiello, Cimarosa, Scarlatti, arriva fino all’epoca tardottocentesca primo novecento della Belle époque, con le piu’ belle romanze da Salotto, duetti, le pagine immortali dell’operetta e dell’opera che a Napoli ebbe tanta eco e risonanza con i riferimenti e radici nella tradizione culturale partenopea della canzone classica napoletana. La città della Sirena Partenope,il canto, la musica erano evidentemente nel codice genetico sin dalla sua origine mitologica, tanto che dal XVI secolo in poi Napoli è un punto di riferimento in Europa per lo sviluppo dell’arte musicale e del Bel Canto con l’istituzione di ben quattro Conservatori e la fioritura di molteplici teatri.
“Musica piena di sole” fu definita quella del musicista Cimarosa, icastica immagine di quella che era la vitalità, la soavita’ delle melodie che esprimevano il sole di Napoli e del meridione italiano, quella che indiscutibilmente ed inequivocabilmente si definiva come una delle capitali mondiali della musica dall’epoca aurea della settecentesca scuola napoletana, che esaurì la sua forza propulsiva soltanto ai primi del Novecento, imponendosi quindi come una delle più longeve nella storia musicale d’Italia. Valga l’ esempio dell’universalità della canzone ‘O sole mio per testimoniare il successo planetario delle melodie napoletane, amate ed interpretate dai più grandi cantanti lirici della storia, in primis quell’Enrico Caruso nei confronti del quale la sua città natale fu ingiustamente avara di successi.
L’evento prevede la visita guidata delle aree accessibili del Maschio Angioino curata dalle guidedell’Associazione Vivere Napoli ed il Concerto presso la Loggia dei Baroni e una degustazione di vini curata dall’azienda Vitivinicola ” Iovino” Montespina. È richiesto un contributo di partecipazione di 15€ ,finalizzato anche a contribuire alla fornitura di generi di prima necessità alla Mensa dei senzatetto di Piazza del Gesù di Napoli.
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